martedì 25 febbraio 2014

Di idraulici e buoni pasto



La prima notte è andata. Per ora tutto bene a parte la sensazione di essere degli abusivi che stanno occupando una casa come punk londinesi e che presto arriveranno le guardie a stanarci a manganellate.
Si, al momento casa è qualcosa di molto simile ad un magazzino pieno di scatoloni ma se uno ha un po' di fantasia potrebbe tranquillamente essere un arredamento postmoderno fricchettone.
Credo che la differenza sta nel fatto che noi non abbiamo corrisposto una cifra esorbitante ad un interior designer né abbiamo partecipato ad una delle trasmissioni di Real Time per avere casa così.
Stamattina Aurora è andata alla clinica ad una non so ben specificata “riunione di progetto” lasciandomi qui con due sole direttive:

fai quello che ti pare.

All'una e mezza fatti trovare a casa che deve venire l'idraulico a fare delle robe ed io non so se riesco a tornare in tempo.

Va da se che ho passato la giornata a bighellonare per casa con un sacco di buoni propositi e nessuna voglia di metterli in pratica. Come pietra tombale sui miei buoni propositi la scoperta una rete internet non protetta con un segnale vagamente accettabile.

Solo l'istinto di sopravvivenza e la necessità di procacciarmi un accendino mi hanno spinto fuori di casa in cerca di qualcosa che si prenda i buoni pasto di mia madre (ma pare che tutta Roma disprezzi quel particolare tipo di buono).

Ora è l'una e quaranta di Aurora non c'è traccia e l'incombenza dell'idraulico si avvicina sempre di più.
Non sarebbe sta grande tragedia se io non fossi uno di quelli che ha problemi ad interagire con un certo tipo di umanità. Nello specifico tutta quella categoria di professionisti che guarda il problema, scuote mestamente la testa dice qualcosa tipo :

“è la supercazzola rotante dell'alluttore sinistro, quando diventano bifidi è un casino.”
“e si può riparare?”
Altro sguardo contrito “Si, le verrà a costare il triplo di quello che le ho detto per telefono e probabilmente si scasserà di nuovo appena io lascerò il palazzo.”
“mmm, altre soluzioni?”
“Beh, potrebbe sostituire tutto fare un buco nel soffitto, allacciarsi allo scaldabagno della signora di sopra, installare un compressore sul tetto del condominio che lavorerebbe accoppiato col reattore quantico che le porto io.”
“e 'sto scherzo quanto verrebbe a fare?”
“Diciamo il doppio di quello che sta pensando ma le durerebbe di più.”
“oddio! Tutto sto casino per un rubinetto che perde?”
“E si... colpa del governo.”

Probabilmente sono esagerato io però il non sapere nulla di questa casa e solo vagamente quello che questo tizio deve venire a fare non è che mi aiuti molto. Insomma se poi la valvola transustanziale va cambiata? E se il comboreattore biflorido crea problemi?

Intanto per scrivere 'sta fesseria si son fatte le due. Ancora niente.



Per ora...

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