Piove, perché tutte le grandi imprese
si svolgono sotto la pioggia. Un diluvio incessante, inarrestabile,
perpetuo. Una pioggia che ricorda le telefonate promozionali dei call
center. Quando suona la sveglia già sta diluviando da un paio d'ore.
Mi lavo, caffè e scendo diretto verso
la mia battaglia personale: rifare i documenti. Avendo perso il
portafogli con tutti i documenti ora mi tocca seguire il difficile
gioco dell'oca della burocrazia: rifai la carta d'identità, poi
fatti il permesso per la patente, avvia le pratiche per la patente ed
infine accedi al tuo conto corrente e ritira i soldi.
Ora sono allo sportello del Comune di
Napoli, sezione Arenella. Un uomo massiccio e pelato mi osserva con
l'aria del dipendente comunale, ovvero “Ok, se proprio devo
lavorare facciamo in fretta”.
-Buongiorno.-
-Buongiorno.-
-Allora, ho perso il portafogli con i
documenti e vorrei rifare la carta di identità... questa è la
denuncia di smarrimento... queste sono le foto...-
-Ha un documento valido?-
-No, era tutto nel portafogli.-
-E la patente?-
-Persa.-
-Mmm, compili il modulo.- mi porge un
foglio e una penna.
Compilo il modulo torno allo sportello,
aspetto che l'uomo risolve la persona dopo della fila aspetto e torno
allo sportello.
-Ecco tutto compilato.-
l'uomo digita i miei dati, preme invio.
Sorride.
-Mi spiace lei è del quartiere Avocata
deve andare alla sede di Piazza Dante.-
-Scusi perché?-
-è un altra circoscrizione, noi qui
non abbiamo i suoi dati.-
Ricapitolando: siamo nel 2014, tutti
gli uffici pubblici sono collegati ad internet e sono pieni di
computer MA i miei dati sono in un ufficio 2 km più in là ma non si
può accedere ad un archivio per recuperarli perché se no saremmo in
Blade Runner e le auto volanti sfreccerebbero fuori dalla finestra!
Sei pazzo?
No no, per il bene del continumm
spazio-temporale devi andare nell'altro ufficio e fare la domanda lì.
Mi riprendo dallo
straniamento. -Capito, grazie. Buongiorno.-
Una metropolitana,
un po' di fila e pioggia dopo. Ora sono in un piccolo ufficio
circondato da persone dall'aria indolente. Spiego la situazione.
-Compili il
modulo.-
-Guardi ho già
questo non va bene?-
Mi guarda come se
fossi pazzo -No, questo è un modulo di un altro ufficio, nonostante
ci siano scritte le stesse cose il fatto che abbia un front diverso è
inaccettabile per noi. Deve scrivere di nuovo le stesse cose qui.-
Scrivo tutto,
rifaccio la fila consegno.
-Ecco: modulo, foto
e denuncia.-
-Bene, torni tra
una settimana a ritirare il documento.-
-Scusi?-
-Dobbiamo
verificare i dati, preparare il tesserino. Una settimana.-
Mi guardo
platealmente intorno, il tizio alla scrivania di fianco sbadiglia,
intorno a noi c'è il deserto.
-Non potreste farlo
adesso?-
-Non si può,
dobbiamo verificare i dati, ci vole tempo.-
Eh si, aprire i file sul computer,
abbattere un albero, pressarlo fare asciugare la carta stampare il
cartoncino e attaccarci una foto. Per non parlare di incollare un
altra foto sulla domanda per gli archivi e compilare 2-3 fogli ci
vuole una settimana abbondante.
Mi gioco il tutto
per tutto. -Senta, io vivo e lavoro a Roma. Mi sono preso il giorno
di permesso per venire a rifare i documenti, domani devo tornare al
lavoro... non si potrebbe accellerare?-
So che sembrerà la
descrizione di un sogno di Brunetta ma le cose sono andate
esattamente così: i due dell'ufficio si guardano, fuori alcuni
dipendenti comunali bighellonano in giro o chiacchierano tra loro. Il
piano è deserto: il maltempo ha tenuto a casa la gente.
Il tizio si sporge
dalla scrivania congiunge le mani e mette su una faccia dispiaciuta.
-Mi spiace, ma
siamo a corto di personale.-
L'ufficio ora è
deserto. Gennaro, l'impiegato delle carte di identità si stiracchia.
Gli è dispiaciuto mandare via quella gente con scuse assurde e
attese improbabili. Metà delle persone di oggi avrebbero potuto
spicciarsi in 10 minuti ma l'efficienza è un male. Ne va di
centinaia di posti di lavoro: se si scoprisse che per fare una carta
d'identità non ci vogliono necessariamente 15 persone ma solo una e
dieci minuti di lavoro...
Gennaro
rabbrividisce, sarebbe la fine: gli uffici sarebbero decimati.
Gennaro timbra un
foglio e lo porta in un altro ufficio dove una persona barrerà una
casella poi un altro spillerà il foglio ed infine qualcuno lo
porterà in archivio dove altre 5 persone provvederanno a riporlo.
Ah, che lavoro
faticoso.
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