giovedì 9 gennaio 2014

Intrusi!



Quasi 4 ore di regionale. Due delle quali con Aurora che mi fissa col suo sguardo killer. Per qualche misterioso motivo ogni volta che partiamo insieme i regionali hanno un qualche ritardo improbabile del tipo: “si sono fottuti la locomotiva” o “c'è un treno fermo da 2 giorni e dobbiamo aspettare che si accampino per la notte prima di ripartire”.

Insomma un viaggio lungo, anche troppo considerando che Napoli- Roma non è proprio la transiberiana.

Un'altra ora di metropolitana e cazzi vari e finalmente sono nel mio loculo. Grande è la gioia quando realizza che non c'è nessuno oltre me. La casa è grossomodo come l'ho lasciata il 21 di dicembre. Anche la macchinetta dell'ultimo caffè e le tazzine sono ancora nel lavandino. Questo tipo di certezze non possono che scaldarti il cuore.

Non è che ci sto a pensare troppo. Ho fame, ho sonno e sono complessivamente distrutto. Prendo della pizza, mangio e poi mi metto a letto intorno alla 22 come un contadino dell'era feudale rinnegando il cazzeggio su internet, la lettura e tutto il resto.
Ora come ora non c'è nulla che non possa aspettare domani.

Svengo. Tutto si fa nero. Sogno felice paesaggi idilliaci e donne prosperose e disponibili.

TAK!
TUMP!
?
TIC TIC
SLAM!
TAK!

Apro gli occhi di scatto il cuore a 2000. dovete sapere che il mio cervello ogni volta che dormo in un posto diverso da quello del giorno prima al risveglio fa un rapido check per capire i dove, i come e i quando. Generalmente la cosa richiede qualche minuto per collegare tutti i dettagli.
Ma non ho qualche minuto!
C'è qualcuno in casa! Non ho sentito aprire la porta, solo questi tonfi e questo casino. Qualcosa che sembrano parole.
Chi cazzo me l'ha fatto fare di vedermi quella roba sui serial killer prima di andare a dormire!
Mi alzo di scatto afferro il coltello ancora sporco di sugo con cui ho tagliato la pizza e mi avvicino alla porta. Il coltello non è il massimo come arma ma ha una bella punta tagliente e confido che in caso di necessità i famosi istinti primordiali facciano il resto. Apro leggermente la porta.

Ora, col senno di poi tipico di una certa sinistra e con la luce del sole e la pace dei sensi, posso dire che forse l'ipotesi di un rapinatore/assassino/rapitore alieno/Satana entrato in casa alle 3 di notte poteva risultare un pelo azzardata.
Forse voi studenti di filosofia e scienze della comunicazione fuoricorso potreste obiettare che in una casa di fuorisede potrebbero effettivamente entrare dei fuorisede e non ninja assassini.
Forse tu che stai leggendo potresti dire, con tono saccente tipico di chi organizza apericene, che un malintenzionato non farebbe tutto quel casino.
Ma io alle 3 di notte, mezzo addormentato, scalzo armato solo di un coltello sporco di sugo vedo solo una luce oltre la mia porta e sento i movimenti di qualcuno.
Esco muovendomi di soppiatto (vi prego non provate ad immaginarlo).
Arrivo oltre l'angolo della porta, il coltello nascosto ma pronto all'uso. Solo allora, un attimo prima di balzare nella stanza con il mio grido di guerra (per poi probabilmente finire a spiegare il tutto a pomeriggio 5) realizzo che potrebbe essere qualcuno che come me è tornato a casa convinto di essere solo.
Mi sporgo leggermente e sbircio.
Sfortuna vuole che lui proprio in quel momento stia uscendo dalla stanza. Mi vede sobbalza.
I famosi istinti del mio cervello gridano Prima spara e poi chiedi chi è! ALLA GOLA! ALLA GOLA! Mors tua vita mea!.
Quasi gli salato addosso per lo spavento prima di realizzare che è quel fesso di Sancio. Dal canto suo i suoi occhi mi dicono che anche lui per un attimo ha pensato di saltarmi addosso per un selvaggio corpo a corpo.
Ringraziando a Dio non ha visto il coltello.
Diciamo qualcosa poi mi giro e mi rimetto a letto. Lui per un ora buona continua a far casino fuori dalla mia porta.

Hai visto? Forse era meglio che lo accoltellavi. Magari anche solo una botta in testa. Ma almeno dormivi.

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