martedì 21 gennaio 2014

Lasciate ogni speranza...




Piove, perché tutte le grandi imprese si svolgono sotto la pioggia. Un diluvio incessante, inarrestabile, perpetuo. Una pioggia che ricorda le telefonate promozionali dei call center. Quando suona la sveglia già sta diluviando da un paio d'ore.

Mi lavo, caffè e scendo diretto verso la mia battaglia personale: rifare i documenti. Avendo perso il portafogli con tutti i documenti ora mi tocca seguire il difficile gioco dell'oca della burocrazia: rifai la carta d'identità, poi fatti il permesso per la patente, avvia le pratiche per la patente ed infine accedi al tuo conto corrente e ritira i soldi.

Ora sono allo sportello del Comune di Napoli, sezione Arenella. Un uomo massiccio e pelato mi osserva con l'aria del dipendente comunale, ovvero “Ok, se proprio devo lavorare facciamo in fretta”.

-Buongiorno.-
-Buongiorno.-
-Allora, ho perso il portafogli con i documenti e vorrei rifare la carta di identità... questa è la denuncia di smarrimento... queste sono le foto...-
-Ha un documento valido?-
-No, era tutto nel portafogli.-
-E la patente?-
-Persa.-
-Mmm, compili il modulo.- mi porge un foglio e una penna.
Compilo il modulo torno allo sportello, aspetto che l'uomo risolve la persona dopo della fila aspetto e torno allo sportello.
-Ecco tutto compilato.-
l'uomo digita i miei dati, preme invio. Sorride.
-Mi spiace lei è del quartiere Avocata deve andare alla sede di Piazza Dante.-
-Scusi perché?-
-è un altra circoscrizione, noi qui non abbiamo i suoi dati.-
Ricapitolando: siamo nel 2014, tutti gli uffici pubblici sono collegati ad internet e sono pieni di computer MA i miei dati sono in un ufficio 2 km più in là ma non si può accedere ad un archivio per recuperarli perché se no saremmo in Blade Runner e le auto volanti sfreccerebbero fuori dalla finestra!
Sei pazzo?
No no, per il bene del continumm spazio-temporale devi andare nell'altro ufficio e fare la domanda lì.

Mi riprendo dallo straniamento. -Capito, grazie. Buongiorno.-

Una metropolitana, un po' di fila e pioggia dopo. Ora sono in un piccolo ufficio circondato da persone dall'aria indolente. Spiego la situazione.

-Compili il modulo.-
-Guardi ho già questo non va bene?-
Mi guarda come se fossi pazzo -No, questo è un modulo di un altro ufficio, nonostante ci siano scritte le stesse cose il fatto che abbia un front diverso è inaccettabile per noi. Deve scrivere di nuovo le stesse cose qui.-
Scrivo tutto, rifaccio la fila consegno.
-Ecco: modulo, foto e denuncia.-
-Bene, torni tra una settimana a ritirare il documento.-
-Scusi?-
-Dobbiamo verificare i dati, preparare il tesserino. Una settimana.-
Mi guardo platealmente intorno, il tizio alla scrivania di fianco sbadiglia, intorno a noi c'è il deserto.
-Non potreste farlo adesso?-
-Non si può, dobbiamo verificare i dati, ci vole tempo.-

Eh si, aprire i file sul computer, abbattere un albero, pressarlo fare asciugare la carta stampare il cartoncino e attaccarci una foto. Per non parlare di incollare un altra foto sulla domanda per gli archivi e compilare 2-3 fogli ci vuole una settimana abbondante.

Mi gioco il tutto per tutto. -Senta, io vivo e lavoro a Roma. Mi sono preso il giorno di permesso per venire a rifare i documenti, domani devo tornare al lavoro... non si potrebbe accellerare?-
So che sembrerà la descrizione di un sogno di Brunetta ma le cose sono andate esattamente così: i due dell'ufficio si guardano, fuori alcuni dipendenti comunali bighellonano in giro o chiacchierano tra loro. Il piano è deserto: il maltempo ha tenuto a casa la gente.
Il tizio si sporge dalla scrivania congiunge le mani e mette su una faccia dispiaciuta.
-Mi spiace, ma siamo a corto di personale.-

L'ufficio ora è deserto. Gennaro, l'impiegato delle carte di identità si stiracchia. Gli è dispiaciuto mandare via quella gente con scuse assurde e attese improbabili. Metà delle persone di oggi avrebbero potuto spicciarsi in 10 minuti ma l'efficienza è un male. Ne va di centinaia di posti di lavoro: se si scoprisse che per fare una carta d'identità non ci vogliono necessariamente 15 persone ma solo una e dieci minuti di lavoro...
Gennaro rabbrividisce, sarebbe la fine: gli uffici sarebbero decimati.
Gennaro timbra un foglio e lo porta in un altro ufficio dove una persona barrerà una casella poi un altro spillerà il foglio ed infine qualcuno lo porterà in archivio dove altre 5 persone provvederanno a riporlo.

Ah, che lavoro faticoso.

venerdì 17 gennaio 2014

Odissea



Per casa l'aria è pesante. Ogni volta che esco dalla stanza gli spagnoli mi guardano di sottecchi, famelici come lupi della tundra. Osservano ogni mia mossa cercando un varco nella mia strategia. Non li vedo, non ho prove, ma so che quando esco di casa spiano nella mia camera con sguardi avidi.
Mancano 3 giorni.
Tra tre giorni lascerò la stanza (il loculo) dove ho abitato finora per trasferirmi altrove, lontano.
Gli spagnoli lo sanno.
Spagnolki che pagano 500 euro per una singola sanno che presto dovranno scannarsi per il possesso dell'unica stanza che non costi come un monolocale.

Gli spagnoli attendono.

Negli ultimi giorni mi sono imbarcato in una versione scarsa di un trasloco. Ovvero: prendi borsone A; riempilo di vestiti/oggetti che chiameremo B; prendi due linee di metro e un bus e deposita il tutto nella casa nuova che chiameremo C.
Casa nuova che per quanto ben collegata con il mio piccolo universo privato si trova in culo ai lupi rispetti alla Appia.
Casa nuova che attende il mobilio di Aurora e i misteriosi traffici di mounsier idraulico per diventare abitabile.
Casa nuova su cui si è messo le mani dopo il più mirabolante giro di complicazioni che io ricordi.
Casa nuova in cui devo portare la bici con appena 12 km di pedalata.

Ma poi dopo finalmente ti puoi godere la pace e vivere in una stanza vera!
No.

Finiti i trasbordi si deve scendere a Napoli. Lì i lavori per la nuova casa del clan Ficca sono agli sgoccioli. Anche lì ci sarà da portare cose. Un sacco di cose.
A braccia.
Per sei piani di scale.

Mobili, elettrodomestici, vestiti, libri, i miei fumetti. Svariate tonnellate di carta che dovrà salire per le scale fino a posizionarsi altrove.


Ogni volta che ci penso il 12 km di pedalata non sembrano così brutti.

sabato 11 gennaio 2014

Nuove opportunità lavorative: lo scassacazzi


Sono tempi difficili, c'è crisi la gente non arriva alla fine del mese, i giovani piangono miseria perché le lor lauree in filosofia sono inutili e i meno giovani hanno notato da un po' che se hai più di 30 anni il mercato del lavoro non è poi così interessato a te.

E qui sorge un problema, bello grosso: con quali soldi mi compro il mio iphone? È uno scandalo che i locali da apericene di Roma non accettino i buoni pasto di mia madre in cambio dei loro alcolici annacquati!
Ma servono soldi per cui è arrivato il momento di mettere a frutto le qualità che la natura mi ha dato per portare avanti una proficua attività che mi coprirà d'oro appena il resto del mondo ne capirà le potenzialità.

Ora, quali sono le mie indubbie qualità?
-Sono capace di stare ore davanti al pc senza fare un cazzo.
-Sono uno scassacazzi saccente.
-Odio il genere umano

Non proprio il profilo migliore da presentare su Infojob ma mettiamolo in un contesto migliore:

Siete a casa vostra che spulciate foto più o meno sexy delle vostre “amiche” su facebook o che leggete le fesserie dei vostri amici. All'improvviso nella timeline spuntano sempre più post lacrimevoli o cazzate che finiscono con “SVEGLIA!!!1!!!”

Diciamoci la verità: avete sempre sognato di riempire i post di questa gente di commenti sarcastici e sfancularli felicemente ma facebook è quasi il mondo reale ora. Potete mai rischiare di dire a quella tipa a cui fate il filo che ha perlappuntamente rotto il cazzo con i link sui cuccioli maltrattati?
Potete mai assumervi il rischio di dire ad un collega di lavoro che i link che pubblica non lo fanno sembrare un duro ma solo un coglione esaltato?

No, non potete. Per queto vivere tacete e passate oltre.

Ma se ad una modica cifra qualcun altro si sobbarcasse l'incarico di coprire di ridicolo questi idioti?
(e per modica cifra si intende qualcosa di contabile su una sola mano).

Io, a nome vostro, romperò il cazzo al prossimo così da lasciarvi le mani pulite.
E finalmente potrete tornare a spulciare le foto del mare dei vostri contatti senza inutili fastidi.


Affrettatevi che i telefoni già squillano!

giovedì 9 gennaio 2014

Intrusi!



Quasi 4 ore di regionale. Due delle quali con Aurora che mi fissa col suo sguardo killer. Per qualche misterioso motivo ogni volta che partiamo insieme i regionali hanno un qualche ritardo improbabile del tipo: “si sono fottuti la locomotiva” o “c'è un treno fermo da 2 giorni e dobbiamo aspettare che si accampino per la notte prima di ripartire”.

Insomma un viaggio lungo, anche troppo considerando che Napoli- Roma non è proprio la transiberiana.

Un'altra ora di metropolitana e cazzi vari e finalmente sono nel mio loculo. Grande è la gioia quando realizza che non c'è nessuno oltre me. La casa è grossomodo come l'ho lasciata il 21 di dicembre. Anche la macchinetta dell'ultimo caffè e le tazzine sono ancora nel lavandino. Questo tipo di certezze non possono che scaldarti il cuore.

Non è che ci sto a pensare troppo. Ho fame, ho sonno e sono complessivamente distrutto. Prendo della pizza, mangio e poi mi metto a letto intorno alla 22 come un contadino dell'era feudale rinnegando il cazzeggio su internet, la lettura e tutto il resto.
Ora come ora non c'è nulla che non possa aspettare domani.

Svengo. Tutto si fa nero. Sogno felice paesaggi idilliaci e donne prosperose e disponibili.

TAK!
TUMP!
?
TIC TIC
SLAM!
TAK!

Apro gli occhi di scatto il cuore a 2000. dovete sapere che il mio cervello ogni volta che dormo in un posto diverso da quello del giorno prima al risveglio fa un rapido check per capire i dove, i come e i quando. Generalmente la cosa richiede qualche minuto per collegare tutti i dettagli.
Ma non ho qualche minuto!
C'è qualcuno in casa! Non ho sentito aprire la porta, solo questi tonfi e questo casino. Qualcosa che sembrano parole.
Chi cazzo me l'ha fatto fare di vedermi quella roba sui serial killer prima di andare a dormire!
Mi alzo di scatto afferro il coltello ancora sporco di sugo con cui ho tagliato la pizza e mi avvicino alla porta. Il coltello non è il massimo come arma ma ha una bella punta tagliente e confido che in caso di necessità i famosi istinti primordiali facciano il resto. Apro leggermente la porta.

Ora, col senno di poi tipico di una certa sinistra e con la luce del sole e la pace dei sensi, posso dire che forse l'ipotesi di un rapinatore/assassino/rapitore alieno/Satana entrato in casa alle 3 di notte poteva risultare un pelo azzardata.
Forse voi studenti di filosofia e scienze della comunicazione fuoricorso potreste obiettare che in una casa di fuorisede potrebbero effettivamente entrare dei fuorisede e non ninja assassini.
Forse tu che stai leggendo potresti dire, con tono saccente tipico di chi organizza apericene, che un malintenzionato non farebbe tutto quel casino.
Ma io alle 3 di notte, mezzo addormentato, scalzo armato solo di un coltello sporco di sugo vedo solo una luce oltre la mia porta e sento i movimenti di qualcuno.
Esco muovendomi di soppiatto (vi prego non provate ad immaginarlo).
Arrivo oltre l'angolo della porta, il coltello nascosto ma pronto all'uso. Solo allora, un attimo prima di balzare nella stanza con il mio grido di guerra (per poi probabilmente finire a spiegare il tutto a pomeriggio 5) realizzo che potrebbe essere qualcuno che come me è tornato a casa convinto di essere solo.
Mi sporgo leggermente e sbircio.
Sfortuna vuole che lui proprio in quel momento stia uscendo dalla stanza. Mi vede sobbalza.
I famosi istinti del mio cervello gridano Prima spara e poi chiedi chi è! ALLA GOLA! ALLA GOLA! Mors tua vita mea!.
Quasi gli salato addosso per lo spavento prima di realizzare che è quel fesso di Sancio. Dal canto suo i suoi occhi mi dicono che anche lui per un attimo ha pensato di saltarmi addosso per un selvaggio corpo a corpo.
Ringraziando a Dio non ha visto il coltello.
Diciamo qualcosa poi mi giro e mi rimetto a letto. Lui per un ora buona continua a far casino fuori dalla mia porta.

Hai visto? Forse era meglio che lo accoltellavi. Magari anche solo una botta in testa. Ma almeno dormivi.

mercoledì 8 gennaio 2014

Epica carica, epica morte



Intorno ad un tavolo, cinque uomini esagitati hanno invaso la cucina con dadi, patatine in busta e schede del personaggio e un sacco di roba strana. A capotavola quello che sembra il leader di questa strana setta racconta qualcosa con enfasi mentre gli altri si agitano.
Master:” Tutto intorno a voi i cavalieri del Nowldor Combattono strenuamente con i demoni che sono emersi dal portale. Non vi fate illusioni, soccomberanno. Si stanno sacrificando per darvi il tempo di chiudere il portale.”
Chierico: “Mi butto in avanti verso l'altare per togliere la gemma.”
Master: “Non è così facile: il Principe del Caos e la sua guardia d'onore proteggono l'altare.”
Guerriero: “li carico!”
Master: “si ma...”
Guerriero: “WAAAAHH! [tira un dado] 20 naturale!!! Scasso la faccia del primo demone con il mio spadone ora sto signore dei demoni di merda deve solo cacarsi sotto!”
Mago: “Aspè che ti do una mano: evocherò la cosa più potente che ho.”

[Molti tiri di dado e urla belluine dopo]

Master: “siete coperti di sangue, allo stremo delle forze ma siete riusciti a costringere il principe del caos a fuggire negli inferi con i resti del suo esercito. 'Ritornerò!' grida agitando il pugno..."
Guerriero: "lo inseguiamo."
Master: "..il regno è salvo, il bene trionfa e la campagna è finita."
Guerriero: "Ho detto che lo inseguiamo attraverso il portale."
Ladro: “GIUSTO! Così impara a rompere il cazzo a casa nostra!”
Master: "Che? Fin dentro all'Inferno?!"
Guerriero: "Eccerto! Lo abbiamo riempito di mazzate qui figurati a casa sua!"
Ladro: "E poi pensatevi i tesori che ci sono lì sotto!"
Mago: "Datemi il tempo di memorizzare gli incantesimi... mmm... palla di fuoco va bene no?"
Master: "agli inferi?? Che cazzo ci fai?”
Mago: “Si è vero, magari è meglio 'Tempesta di Fuoco'...”
Master: “Gente, magari è il caso di fermarsi un attimo a riflettere si?
Tutti gli altri: “Ok”
Master: “sono sei mesi che i vostri personaggi stanno combattendo per fermare le trame del Principe del Caos, che per la cronaca è tipo Satana. Avete trucidato i suoi cultisti, avete scoperto i suoi infiltrati e proprio adesso siete riusciti a sventare un invasione che avrebbe distrutto il mondo. Siete ridotti come Rocky dopo un incontro: avete finito gli incantesimi, i vostri punti ferita si contano su una mano sola...
Guerriero: “esatto.”
Master: “...e quindi quali speranze contate di avere nel fottuto inferno? A casa sua! Avete presente? Nove gironi di fiamme, sofferenza e DEMONI milioni e milioni di demoni che hanno fatto del conquistare e assorbire mondi il loro secondo lavoro...”
Mago: “e il primo?”
Master: “il primo è uccidere e tormentare la gente in modi talmente dolorosi da essere inimmaginabili!”
Ladro: “Il punto è chiarissimo.”
Master: “oh, meno male.”
Ladro: “questi saccheggiano e distruggono mondi dall'alba dei tempi. Ragazzi avete idea di quanti tesori ci sono lì sotto?”
Chierico: “le tue parole sono piene di saggezza mastro ladro! Dobbiamo recuperare quelle ricchezze”
Master: “Ma non capite che morirete tutti. Ragazzi, è ul fottuto inferno!”
Guerriero: “Vabbè cosa possiamo mai trovarci? Demoni? Sono 15 livelli che li riempiamo di mazzate.”
Master: “Ok, allora.. attraversate il portale armati di tutto punto. Dall'altro lato le fiamme sono così calde che vi sciolgono le armature, un orda di demoni è radunato lì intorno aspettando solo carne fresca per vendicarsi della sconfitta appena subita. Non ci sono ripari, non ci sono spiragli di salvezza...”
Mago: “Mi sa che è arrivato il momento di tirare iniziativa e poi far piovere palle di fuoco.”
Master: “Non ce né bisogno. In pochi secondi l'orda di demoni vi carica con tutta la sua potenza, per quanto valorosi non siete in grado di tenervi testa. Uno ad uno venite sopraffatti e uccisi. Siete morti tutti, contenti adesso?”
Ladro: “...”
Mago: “...”
Chierico: “...”
Guerriero: “secondo me è un illusione. Voglio fare un tiro salvezza.


Master [mettendosi le mani in faccia]: “Dio mio... non finiremo mai.”

ps: scena tratta da una striscia di Dork Tower ma posso garantire che mi sono successe scenette simili quando giocavo

venerdì 3 gennaio 2014

Perché non sia mai di essere al sicuro



31 Dicembre 2013 ore 23:59, piramide di  Kukulkan da qualche parte nel Messico.

Il sacerdote guarda sconsolato il paesaggio davanti a se. All'orizzonte può intravedere i tenui bagliori dei fuochi artificiali. Gli ignoranti festeggiano il nuovo anno sparando bombe colorate verso il cielo.
Scontenteranno gli dei. È un pensiero semplice, anche il più infimo iniziato del segreto culto maya della fine del mondo può formularlo. Con le religioni va sempre così: se un credente non sta partecipando a qualcosa di divertente quel qualcosa sicuramente scontenta gli dei.

In giro per il mondo la gente intona l'antico canto di saluto al dio Axeritharaxiyyzrak, signore del nuovo anno. Purtroppo il complotto mondiale che ha preso il controllo del mondo ha trasformato l'antico canto maya in una monotona cantilena:

10, 9, 8, 7...leva il tappo!..3..2..1..POP!...AUGU...oddio ti sei fatta male?”

sulla cima della piramide il sacerdote maledice silenziosamente Axeritharaxiyyzrak e il nuovo anno che porta con se.
Come è stato possibile? Una lacrima gli scende sul viso. Non è certo il primo uomo a disperarsi per l'avvento del capodanno. In molti odiano le feste comandate: cene con i parenti, i discorsi di fine anno, le città trasformate in campi di battaglia sotto i bombardamenti, il traffico... il cotechino...

il fatto che il fottuto mondo sarebbe dovuto finire più di un anno fa!

Secondo i grandi sacerdoti c'era stato un piccolo errore di calcolo, forse si erano sbagliati di qualche mese. Ma il fatto che nessuno dei grandi sacerdoti non si siano sparito insieme a qualsiasi traccia del Culto degli antichi Maya Spaziali...

...senza parlare di tutti i soldi dei fedeli.

Per un attimo il sacerdote ebbe la netta sensazione di essere stato fregato. Per un singolo attimo pensò che forse vendere casa, svuotare i conti e costruire un bunker sotterraneo da riempire poi di scatolette e ninnoli dall'aria esoterica poteva essere una decisione affrettata.

Ma fu solo un attimo.

Maledetto Giacobbo! È tutta colpa sua! Il suo programma ha attirato troppe attenzioni indesiderate. La mente umana è una macchina perfetta: invece di accettare l'idea di essere stato fregato da dei ciarlatani il sacerdote elaborò la sua personale teoria: Qualcuno, seguendo i servizi di Giacobbo, aveva trovato i Teschi di cristallo, li aveva riuniti e poi aveva utilizzato il loro potere per ricacciare indietro gli dei maya che avrebbero dovuto fare il loro maledetto lavoro e distruggere il pianeta!
Maledetti! Mi era stato promesso! Sarei dovuto sopravvivere io e una piccola comunità di fedeli! E non avrei più avuto problemi ad accoppiarmi come un uomo del mio rango!

* * *

Altrove, Norvegia. Un dirupo a picco sul mare. Un uomo è immobile alla luce delle stelle fissa la caverna ottanta metri più in basso tra le onde del mare del nord. L'uomo indossava una tunica grigia, reggeva un bastone nodoso. Intorno a lui volavano due corvi.
L'uomo sollevò le braccia verso la luna crescente


-Sorgi mio signore. Il tempo del Ragnarok è giunto.-