giovedì 28 novembre 2013

Reazioni a caldo



Ore 20:08 redazione del Fatto Quotidiano. È il caos, gente che corre urlando, stagisti raggomitolati in posizione fetale accanto alle proprie postazioni, grida riecheggiano nei corridoi. In questa tempesta di panico crescente solo le persone nella sala riunioni sembrano ancora mantenere un minimo di sanità mentale.
Antonio Padellaro si guarda intorno dalla sua poltrona a capotavola. I redattori, i giornalisti e gli assistenti pendono dalle sue labbra.
-Quindi è successo. È confermato?- chiede Padellaro.
-Si signore. Interdizione, cacciata ecc ecc. Praticamente è Nat...-
-Dov'è Marco?-
Silenzio.
-Ehm, signore... pare sia chiuso in bagno da un bel po'... ansima e urla “SIII! OHHH SIII!” e cose del genere.-
-il dossier su Ruby è ancora qui vero?- Antonio si copre il viso con una mano.
-Cosa? Quello? Non lo ha degnato di uno sguardo.-
-Vabbé meglio così che quando girava per i corridoi urlando “Io l'avevo detto!”.-
-Signore...- dice un redattore che impugna una bottiglia di spumante -Visto che ci siamo non sarebbe il caso di festeggiare?- altri sorridono e annuiscono.
-”festeggiare” cosa, di grazia?- il tono di Padellaro potrebbe risolvere il riscaldamento globale.
-Ehm, l'interdizione, la caduta di B... insomma abbiamo vinto no?-
-Abbiamo vinto un cazzo!- tuona Padellaro.
-non capisco signore.-
-”O muori da eroe o vivi abbastanza a lungo da diventare il cattivo”- la voce querula di Travaglio fa girare tutti verso l'ingresso.
-In altre parole: a che serve un giornale come il Fatto ora che B non c'è più?- sorride, saccente.
-Abbiamo creato questo giornale nel picco del berlusconismo.- continua padellaro -Abbiamo SEMPRE parlato di lui e dei cazzi suoi. Dio santo, pure quando c'è stata la tragedia nelle filippine la prima pagina nostra era su B e le sue troiette.-
Nella sala riunioni cade il silenzio.
-Non è che è la fine della politica corrotta potremmo...- dice un redattore.
-Potremmo 'sta michia! Vi rendete conto che ora che lui è decaduto non abbiamo più il nostro antagonista?-
-Marco, te che ti diverti così tanto a citare Batman mi dici come sarebbe stato il film se a metà arrestavano il Joker, lo sparavano in testa e buonanotte?-
-Beh...- per la prima volta nella vita Travaglio non sa che dire.
-Te lo dico io come sarebbe stato: una merda! Proprio come questo giornale tra qualche giorno! Il tempo che uno degli altri processi arriva a destinazione e a B lo sbattono dentro! E noi? Noi di cosa cazzo parliamo?-
-MI pare di capire che il problema è semplice: ci serve un cattivo.- dice calmo un redattore.
-Alfano?- gli altri lo guardano come se avesse proposto di darsi fuoco.
-Non ha un briciolo di carisma, non è credibile come cattivo.-
-Renzi?- abbozza una giornalista.
-E' ancora alle prime armi, dobbiamo dargli tempo. Non si diventa loschi tutto d'un colpo.-
-Grillo?-
Travaglio fissa il redattore con espressione truce.
-No. Grillo è IMMACOLATO...- dice.
-Scusate, scusate. Era solo un'idea.-
-Me è proprio indispensabile? Insomma non potremmo continuare a fare buona informazione senza puntare il dito su uno?-
-Tu te lo subiresti un pippone da Travaglio se non sapesi che c'è qualcuno peggiore di lui?-
-in effetti...-
-Di questo passo non ne usciamo più. Marco sai come si sta organizzando Michele?-

Redazione di Servizio Pubblico notte fonda.
-Io te l'avevo detto che non bisognava attaccarsi sempre a lui ogni volta!- dice Sandro Ruotolo.
-Mica ogni volta Sandro! Gli italiani hanno il diritto di sapere.- Santoro è stizzito.
-Sapere che? Guarda mancava solo la puntata sulle mutande di Ruby e poi avevamo fatto.- Ruotolo si aggira per la stanza agitando le mani -Cosa ti avevo detto? “facciamola qualche puntata che parli di qualcosa che non sia lui, magari ne parliamo una volta al mese” ma tu “no! Gli italiani devono sapere!”-
-Ok Sandro, si è capito il tuo punto ma ora nella puntata che ci mettiamo?-
-Beh, oggi vai liscio con la decadenza. Dalla settimana prossima chi lo sa. Prega che qualche grillino faccia una stronzata.-

Altrove. Una stanza o almeno quella che queste persone chiamano stanza. Per un comune mortale la definizione corretta è un campo da calcio trasformato in sala riunioni. Dalle vetrate a specchio filtra la luce della luna. Una decina di uomini sono riuniti intorno ad un tavolo d'ebano.
-Quindi è decaduto?-
-Si, al momento ci è inutile.-
-Non credo, potrà ancora agitare le acque per qualche mese.-
-Si, ma ora non ha più senso la sua funzione. Era il baluardo degli impuniti, ora che è stato condannato la gente si aspetta che anche altre cose possano essere risolte secondo la legge.- l'ultima parola è quasi sputata.
-Me ne rendo conto, occorre un nuovo capro espiatorio. È bene rassicurare la gente.-
-Non sia mai inizino a credere che i loro problemi non arrivano tutti da un vecchio satiro miliardario.-
-Sarebbe un disastro. Inizierebbero a cercare di capire il Sistema.-
-Questo non è possibile, per ora atteniamoci ai fatti: occorre un nuovo capro espiatorio.-
-Ho un'idea.-
-Di che si tratta?-

-Vedrete.-

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