Nella vita di ognuno di noi capita di
sentire storie di molto oltre il limite del probabile vendute come
verità ed esperienze di vita intorno ad un tavolo del bar. Per
qualche misterioso motivo molti di questi strani personaggi hanno
orbitato a portata delle mie orecchie per anni. All'inizio stavo
accarezzando l'idea di farci un fumetto ma non è cosa fattibile per
milleuno motivi per cui inauguriamo questa nuova piccola rubrica.
NOTA IMPORTANTE: per ovvi motivi di
privacy i nomi di persone e luoghi sono cambiati. Per quanto gli
eventi narrati siano effettivamente accaduti i successivi dialoghi
sono una mia ricostruzione.
Lorenzo è un giocatore di ruolo, uno
di quelli nudi e crudi. È uno della nostra tribù: un nerd quando
ancora era sinonimo di “sfigato”. Tra le molteplici passioni di
Lorenzo ci sono le arti marziali: karate, judo e via così. Fin ora
nessuno ha ancora avuto il cure di dirgli che non esiste un'arte
marziale che ti faccia fare le stesse cose che fanno nei manga. Lui
ha qualche labile sospetto ma per ora preferisce esplorare il
variegato mondo delle arti marziali in cerca della sua via del
guerriero.
-Domani vado a fare una prova in una
palestra di Aikido.- dice Lorenzo tutto contento al bar
-E cos'è?- ribatte Gennaro, con un
mezzo sorriso.
-Come “cos'è?” è un'arte marziale
fighissima! Tutta prese, spezzamenti di ossa! Una roba spettacolare!
C'hanno pure le spade di legno!-
-seee vabbé, uno che fa basket ti
pesta uguale.-
-Gennà quelli fanno salti di un metro
e ti spaccano la spada di legno sul cocco.-
-Ma non è nulla a confronto col
basket.-
piccola digressione. Come ognuno di noi
anche Gennaro ha una sua personalissima classifica di potenza
riguardante i vari stili di combattimento. Nella sua personale
visione delle cose Gennaro riconosce la seguente scala della
viulenza:
sul fondo ogni tipo di arte marziale
e/o picchiatori da bar
un gradino più su chiunque abbia
praticato del ragby. Ciò in base alla convinzione che chi fa ragby
ha un alta resistenza al dolore e una spiccata abilità nel
somministrarla.
Ancora più in alto c'è il basket.
Secondo i saggi il motivo principale è perché lui stesso lo
pratica. Interpellato sull'argomento Gennaro ha sempre fornito la
seguente risposta: “è perché ti insegna a cadere senza farti male
(quindi ti immunizza a tutte le mosse che ti sbattono a terra)
inoltre ti rende più agile.
Al secondo posto troviamo Mio Cuggino,
praticante di non ricordo quale scuola segreta del Kung Fu. Stando ai
racconti il cugino di Gennaro non è Batman solo perché entrambi i
genitori sono ancora vivi.
Infine, alla vetta, c'è il nonno di
Gennaro. Che praticamente è quello che ha insegnato al maestro dei 5
picchi.
Ora, Gennaro e Lorenzo sono amici da
tempo. Entrambi hanno imparato a tollerare le fissazioni dell'altro.
Lorenzo decide di non voler distruggere la visione del mondo di
Gennaro insistendo troppo sull'abissale differenza tra l'aikido e il
basket. La cosa finisce lì tutti a casa e felici.
Quella sera stessa, dopo la lezione
dimostrativa, i due si sentono di nuovo. Se possibile ora Lorenzo è
ancora più fomentato. Gennaro ascolta paziente fa “uh-uh” quando
deve, dice “bello” quando è richiesto ma proprio non riesce a
trattenersi dal sottolineare la superiorità del basket.
Lorenzo chiama in causa dei vaffanculi
e la cosa sembra finire lì.
Il giorno dopo. Stiamo cazzeggiando
come sempre è successo in tutti i miei anni di scuola superiore.
L'attività preferita resta quella di sedersi intorno ad un tavolo e
dire cazzate fino ad ora di cena ed oltre.
Ad un certo punto Gennaro arriva e si
aggiunge al tavolo.
-Ragazzi, non avete idea di cosa mi è
successo ieri.-
-Che è stato?-
-Dei tizzi hanno provato a rapinarmi.-
-Oddio! E dove?-
-Sulla via di casa mentre tornavo da
basket.-
-Ja Genny non farti tirare le parole di
bocca, racconta.-
-Erano in tre su un motorino. Io stavo
tornando dall'allenamento serale, loro sono arrivati correndo
minacciandomi con delle spade di legno tipo... tipo...-
-Tipo quelle da Aikido.- dice gelido
Lorenzo.
-Si, esatto!-
-E tu che hai fatto?-
-Ovvio, li ho stesi tutti!-
Stacco, inizio flashback. Esterno
notte.
È una fredda sera di Novembre.
Gennaro sta tornando a casa con ancora addosso la canotta e i
pantaloncini da basket. Nella mano destra ha un borsone da palestra,
sotto l'ascella sinistra un consumato pallone da basket. Incede lento
verso casa, tranquillo, serafico.
Quando all'improvviso! Dal fondo
della strada deserta un Liberty bianco perla sfreccia verso di lui.
Sul motorino tre tizi dall'aria poco raccomandabile gridano e
berciano verso di lui. Impugnano delle katane di legno e le agitano
con fare minaccioso. Uno di loro grida:
-Dacci tutto quello che hai, merda!-
leccando la lama di legno come solo i cattivi di Ken il guerriero
sanno fare.
Controcampo in primo piano sugli
occhi di Gennaro che si riducono a due fessure per la concentrazione.
Dettaglio del muscolo dell braccio che si tende.
Gennaro lancia il pallone da basket
con violenza inaudita centrando in piano viso uno degli assalitori.
Il tizio vola contro un muro per la potenza dell'impatto.
Il motorino fa un ampia curva per
riprendere l'equilibrio. Dal sellino un secondo assalitore spicca un
balzo preparandosi a menare un fendente con la sua spada di legno.
Genny schiva di lato. Flette le
gambe e fa una mezza capriola rialzandosi in piedi. La gente lo
deride, dicono che ha il fisico di un panzarotto, dicono che è una
delle poche persone in grado di scivolare da ferma! Ignoranti! Non
sanno la vera portata delle sue abilità! Egli si trattiene per non
sconvolgere gli altri con la sua potenza.
Perso in queste riflessioni Genny
schiva ancora una volta il suo aggressore. Con un abile gioco di
gambe gli bassa alle spalle. Una mano afferra la testa del rapinatore
e “palleggia” con tutta naturalezza tramortendolo.
-Maaaaleeedettoooo!!!- grida il
tizio in motorino che ora si sta lanciando contro di lui come un
kamikaze, accecato dal desiderio di vendetta per i suoi compari.
Gennaro prende fiato assume La Posizione Difensiva. Il Liberty è a
pochi centimetri da lui.
La scena dura pochi istanti.
Gennaro scarta di lato e allunga un
braccio colpendo al collo il folle guidatore. Il motorino vola per
aria fuori controllo a causa dell'immensa energia cinetica liberata.
L'assalitore si blocca contro il possente braccio di Genny. La spada
di legno gli scappa di mano, ruota un paio di volte nell'aria e poi
si conficca nell'asfalto.
Genny lascia andare il suo
assalitore, lo osserva con condiscendenza.
-Andate e non peccate più.- dice
magnanimo -La prossima volta potreste incontrare qualcuno che fa
basket con meno pietà di me.-
Intorno al tavolo
restiamo basiti a fissare Gennaro che termina il suo racconto.
Passeranno mesi, anni ma questa storia non verrà mai ritrattata. Una
fredda sera di Novembre, mentre tornava da Basket, Genny è stato
assalito da tre rapinatori armati di spade di legno (e implicitamente
conoscitori dell'aikido). Lui, stoicamente, li ha affrontati e
sconfitti.
Temete il basket.
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