martedì 29 ottobre 2013

Lucca Tales



Visto e considerato che sulla pagina facebook stiamo annunciando ai mari ai monti e soprattutto ai poteniali lettori che i Faq Tales sono presenti a Lucca Comics con le loro cose mi sento in dovere di segnalare anche io la cosa.
È una roba superflua. Chi riceve quotidianamente gli snervanti aggiornamenti dalla pagina Faq Tales lo sa. È stato detto e ripetuto in tutte le salse e in tutte le maniere. Detto in modo professionale e serio.

Quindi mi sneto in dovere di dirlo in maniera stupida e cazzona.

Quindi,



In principio avevamo chiesto uno stand a Lucca comics. Ovviamente suddetto stand non è arrivato. Dopo mesi di panico, disperazione, terrore, sollievo (dei portafogli), improbabili piani di emergenza (1) alla fine siamo riusciti ad avere un angolino a Lucca.

Come? Principalmente ricatti e minacce. La versione ufficiale però coinvolge un nostro fan che ci da un suggerimento e una persona che lo coglie al volo (No, io no che son pigro)

Quindi alla fine: i ragazzi della Absolute Black (QUI una diapositiva) ci cedono gentilmente parte del loro stand permettendoci di vendere le nostre cose. Fossi in voi comprerei anche qualcosa di loro, se non altro per educazione. Senza contare che fanno proprio belle robe.

Alla fine ci trovate nel Padiglione Giglio, stand numero E323

Si, il puntino rosso siamo noi

Ma cosa troverete davvero allo stand?

Bella domanda, se lo sapessi ve lo direi.

In primis ci sono gli albi: Bad Dreams, Seraph e Jingle Hells



In secondo luogo potrete trovare delle stampe di disegni fatti da svariati professionisti che per motivi a me misteriosi (2) ci hanno fatto questi regali (QUI una carrellata ma non sono sicuro che siano tutti)

inoltre i disegnatori si sono applicati tantissimo nell'antica arte del “non far capire nulla allo sceneggiatore” ma alla fine staranno allo stand a fare disegnini chiacchiere e qualsiasi altra cosa facciano dei disegnatori di solito.
C'è una sequenza per questa cosa ma non sono sicuro di averla capita.

La mattina di giovedì 31, mentre il resto della truppa starà probabilmente bestemmiando in autostrada trovate Gabiele Derosas

"Allora tu stai lì da solo mentre noi arriviamo ok?

Nel pomeriggio di giovedì ci sarà il cambio con Valentina Napolitano (disegnatrice di Bad Dreams) che trovate anche il 1 di novembre.



Il colore dei capelli potrebbe non corrispondere all'originale 

Nel giorno di Ognissanti (quello che celebra la ricorrenza del giorno in cui papa Leone X ha battuto il piede contro lo spigolo del comodino e ha appunto bestemmiato “ognissanto”) troverete Valentoina Brancati (inchiostratrice/copertinista di Jingle Hells)

"Yo, finisco la zuppa di latte e arrivo"

il 2 novembre invece trovate Yari Scalpelli (copertinista di Seraph) due raccomandazioni: non fatelo incazzare che è grosso. Se cercate un disegno di un uomo ipertrofico o di una donnina zinnuta in stile supereroistico è a lui che dovete chiedere

Per qualunque reclamo potete dire a lui

il 3 novembre, trovate Francesco Lo Storto (Professore della Scuola Internazionale di Comics di Roma) che per motivi a me misteriosi d insondabili oltre ad aver disegnato metà Seraph molla le oscure e misteriose faccende dei disegnatori professionisti per venire a fare disegnini e vendere tavole originali al nostro stand (3)

"Mi hanno detto che c'è da disegnare"

Infine, Valentina Zeppa (disegnatrice di Bad Dreams) farà delle sporadiche apparizioni casuali correndo da uno stand all'altro (lei ha anche da fare con la Villain comics).

Qui una diapositiva piena di serietà e professionalità

Dimenticavo, per il 90% del tempo trovate anche me come rappresentante del programma “se non ti è piaciuto i soldi ce li teniamo ma puoi dare un calcio in culo allo sceneggiatore”. Se dovesse capitare che non trovate me o Valerio Cartuccia allo stand il posto migliore dove trovarci è sicuramente tra i tavoli di Magic del padiglione Games (ssshhh non ditelo ai disegnatori però)

ecco così siete sicuri di sapere che faccia ho.


Ma come in tutti i grandi spettacoli il meglio viene sempre per ultimo. Per motivi organizzativi non siamo riusciti a procurarci le necessarie spogliarelliste per uno stand id fumetti che si rispetti ma l'alternativa vi farà sicuramente sobbalzare dalla sedia.

Solo per i Faq Tales...


Solo per Lucca...




Solo al nostro stand...




il fenomenale....






No, è troppo, non riesco a dirlo. Cliccate QUI e vedetelo da voi.

E poi non dite che non siamo professionali.






(1): “Ok gente! Niente panico, ho un'idea: ci mettiamo con un tavolino sulle mura e vendiamo gli albi da abusivi.

(2)“Salve signor Foderà. Se sta ancora cercando il suo cane può anche smettere. Lo abbiamo noi. Basta un disegnino e tornerà rapidamente a casa”

(3)“Quindi voi avete una sedia libera a Lucca? Oddio, mi ci posso sedere? Vi prego mi fanno male le gambe...”

“Ok, ma solo se ti metti a disegnare. Do ut des sai...”

giovedì 17 ottobre 2013

Leggendo Orfani.



Oggi è uscito il fumetto che, almeno nella percezione dell'internet se non nel mondo del fumetto in generale, è la più grossa rivoluzione del fumetto italiano degli ultimi 10 anni. Orfani.

Di che si tratta? Mi chiederete se avete vissuto in una grotta fin ora o se evitate il fumetto italiano “perché quello estero è più di qualità”. All'apparenza le cose sono semplici:

un fumetto di fantascienza bellica di un centinaio di pagine a colori. Disegnato da dio e scritto meglio. Ci sarebbero tante specifiche da fare a questo punto ma a me per andare a spendere 4,50 euro basta e avanza questo.
Sulla carta suona come un progettone capolavoro. I nomi coinvolti sono tutti teste di serie del fumetto italiano: Roberto Recchioni, Massimo Carnevale, Emiliano Mammucari, e vari eventuali che non mi vengono in mente adesso.
Poi c'è la dimostrazione inversa di qualità ovvero: se la Bonelli ci sta puntando così tanto non può essere una cagata.

Ma abbandoniamo i lidi della filosofia. Paghiamo i nostri bravi 4,50 euro e prendiamo il diritto che spetta al pubblico pagante di tutto il mondo: dire la sua opinione (assolutamente non richiesta) su internet.

L'albo si presenta bene come tutti i Bonelli degni di questo marchio, la copertina sa il fatto suoi (anche se preferisco di gran lunga quella del numero 0. Però dietro tutto c'è un perché e qui non c'è eccezione. La spiegazione di questa copertina “calma” direi che è legata a doppio filo con la storia.

La coattissima copertina del numero 0

Ma andiamo a vedere che si fa prima: la trama è spezzata in due tronconi principali: il prima e il dopo. Il tutto si apre con una sequenza alla Terminator 2 in cui una voce narrante (credo uno dei protagonisti) ti spiega come gli alieni tal dei tali abbiano dato il colpo di grazia alla terra (un raggio dallo spazio grosse esplosioni e moltissimi morti). Sfortuna per loro che l'umanità invece se l'è cavata e si sta attrezzando a rispondere al colpo.

Nella prima cinquantina di pagine seguiamo un gruppo di ragazzini esuli reclutato a forza che inizia il primo passo del loro sfiancante addestramento militare. Le personalità sono appena accennate ma dicono quello che devi sapere per ora: c'è il figo, il leader, il ribelle, le piagnona ecc ecc. sono stereotipati? Può essere. Ma considerando che si tratta di un numero 1, considerando che sono sulla scena per 40 pagine e sono 7 personaggi più varie eventuali direi che per ora basta così. Si attendono dettagli nei prossimi numeri.
Seguiamo per un po' i ragazzini durante la prima spartanissima fase del loro addestramento e poi...

Stacco.

Il secondo troncone di trama si apre con la più lunga sequenza muta mai vista su un albo Bonelli, alla faccia di chi dice che “non cambia mai niente” (da quel che so le vignette mute sono una specie di tabù negli albi Bonelli).
Ad ogni modo siamo nello spazio, navi spaziali, flotta, grosso pianeta da invadere. Capisci che siamo una decina di anni avanti. Le truppe sbarcano e volano le prime pallottole. Qui gli autori ci presentano “nuovamente” i personaggi e ci invitano a partecipare al “gioco dentro la serie”

gli Orfani, questa super squadra di soldati/macchine assassine sono i ragazzini che abbiamo visto prima, ma parlano con nomi in codice e non mostrano i visi. Ma soprattuto sono 5 mentre i ragazzini sono 6-7.

Sembra quasi di sentire la voce di Recchioni che ti dice: “Su, indovinate chi sopravvive.”
Bello. Ecco il perché di quella copertina.

Nel complesso un bell'albo, qualcosa che (una volta tanto nella vita) mantiene le aspettative che aveva creato.
Il colore fa uno strano effetto sula carta ruvida della Bonelli ma è incredibile (per me ignorante) come riesca a rendere tutta una serie di effetti che ho sempre visto solo sui comics patinati americani. È usato con il buon senso di chi sa che sta facendo: a volte “rilassa” il lettore, altre volte trasmetta l'ansia o l'adrenalina della scena. Fantastico.

Il disegno, come il colore, fa quello che deve fare. Si sono spese centinaia di parole sulle fonti del design di personaggi e ambienti. Si, sono classici, non è nulla di nuovo.
E va benissimo così.
Perché sai che palle se li facevano strani (che ne so tipo dei samurai fantascientifici)
Sono militari, pochi fronzoli e molta violenza.

La sceneggiatura. Se scrivi “opinioni su Roberto Recchini” su Google esce tutto il contrario di tutto. L'unica cosa a cui ci si può affidare sono gli occhi. La storia è narrata benissimo, scorre, ti coinvolge gestisce gli stacchi come farebbe una serie tv americana moderna. Ci sono alcune frasi fatte nei dialoghi che mi hanno fatto un po' storcere il naso ma a volte sono proprio quelle che servono per dire quel che devi dire.
È ance complicato dare un giudizio sulla storia imbastita basandosi solo sul primo numero. Tutte le pagine di questo fumetto sono ganci, semi. Cose buttate lì per poi essere sviluppate in un secondo momento, con calma in tutto l'arco narrativo.

La qualità di questo prodotto è innegabile. Io mi sono innamorato della sequenza iniziale che considero la parte più potente in assoluto ma non c'è nessuna pagina che ti fa pensare “due palle e su fate qualcosa”.
L'ho letto in fila alla posta e quando hanno chiamato il mio numero ho seriamente pensato di continuare a leggere e saltare il turno.
Una cosa del genere è quello a cui aspira chi ha prodotto questo fumetto.

VOTO: 9

ma intanto siamo Orfani del secondo numero. (scusate ma era una battuta stupida che dovevo fare


martedì 8 ottobre 2013

Faq Tales: Romics, dietro le quinte.

THOOOM! KRAAAK!


Sui cieli di Roma  Thor, dio del tuono e supereroe di  prima categoria sfoga la sua collera riversando lampi e oceani di pioggia sulla città eterna. Thor è inferocito. Perché il suo film d’esordio è brutto, perché hanno dato la sua parte ad un belloccio biondo inespressivo e soprattutto perché c’è un cinese ad Asgard.



THOOOOM! BOOOOOM!

Mi sveglio di soprassalto nel letto. Oggi è il gran giorno. La prova generale, l’anteprima al Romics. È il 5 di ottobre e tra appena 6 ore staremo dietro ad un banchetto a vendere in anteprima le prime copie dei nostri fumetti autoprodotti.

La sera prima io e Valerio ci siamo trovati scaramanticamente concordi: sarà un disastro, sarà una tragedia.
Non può essere altrimenti, siamo convinti che sul nostro gruppo gravi una feroce maledizione. E ci sono tangibilissime prove a carico: tanto per cominciare i meteo si trovano tutti concordi nel dire che ci sarà il diluvio universale su Roma quando noi presenteremo gli albi allo stand; inoltre alla stessa ora, nel padiglione di fianco le “teste di serie” del fumetto italiano presentano Orfani .



“cos’è Orfani?”
“E’ tipo la più grossa novità del fumetto italiano degli ultimi 10 anni.”
“Uhm, però certo che abbiam culo eh”

Ci presentiamo in fiera alle 13, in ordine sparso seguendo un appuntamento come quelli che ci diamo di solito io e i miei amici il sabato sera. Valerio arriva, posa gli albi allo stand della Scuola Internazionale di Comics (che ci ospita per un’ora). Intanto Vincenzo sparisce nella folla. Gli altri non si sono ancora visti.

Alla stessa ora io sono su un treno in ritardo diretto alla fiera. Di fianco a me due cosplayer vestiti da Mio Mini Pony (si, due TIZI). Thor sembra essersi placato ma le ferrovie romane subiranno comunque gli strascichi della sua vendetta.

Alle 14 e 30 il panico monta. Banjo è entrata nella fiera dal lato sbagliato e ci raggiungerà in tempo solo grazie al aiuto di alcuni sherpa, Valentina è già arrivata ma mangia in maniera ossessivo-compulsiva uno sfilatino col prosciutto. Vincenzo riappare. Gabriele invece è da qualche parte a Roma Ostiense pregando per l’arrivo del treno.

Da qualche parte un altoparlante annuncia: “Allo stand della scuola internazionale di comics gli ex-alunni del collettivo Faq Tales presentano i loro albi. Accorrete alò loro stand per una copia gratuita e un disegno.”

“Valè… ha detto gratuiti”
“E’ finita.”

Gente che lavora: (Valentina Valentina e Gabriele)
Sullo sfondo a sinistra potete ammirare la mia persona intenta a far finta di fare qualcosa


Noi intanto stiamo  imparando una lezione preziosa: Durante la presentazione ad uno stand gli sceneggiatori sono utili come un 2 di coppe in una partita di poker.
Valentina, Valentina Banjo, Vincenzo e Gabriele attaccano a disegnare. Tutto fila liscio nei primi 5 minuti poi io mi faccio prendere dal panico.
C’è folla allo stand. Non quella folla di amici che abbiamo schierato noi per costringere la gente di passaggio a passare di fronte al banchetto. Proprio Emeriti Sconosciuti.
Si avvicinano
Guardano
Toccano & Sfogliano
Qualcuno compra.

Schiavi al lavoro più albi

E’ in quei primi momenti, quando le Valentine stanno attaccando con la seconda serie di dediche che mi rendo conto di una cosa: gli albi sono belli, attirano l’occhio del curioso ti invitano a sfogliare.
È lì che realizzo che effettivamente esistono.
E vado nel panico agitandomi come un orango volenteroso intorno allo stand cercando di “essere d’aiuto”
Cosa impossibile visto che oltre che intrattenere la gente che aspetta non è che posso disegnare io.
Valerio invece affronta la cosa con più calma, molto più zen e molte chiacchiere con la gente che ci fa da barriera architettonica attiva curiosi.

"Mmm, quante dita aveva una mano?"


Un’ora e quaranta dopo l’inizio della nostra “presentazione di un’ora”  ci avvisano che se non gli liberiamo il banchetto ci denunciano per appropriazione indebita. Dopo altri quindici minuti ci sfollano come un campo Rom. Faccio per prendere gli albi avanzati e mi accorgo che:
Bad Dreams è finito.
Di Seraph e  Jingle Hell c’è solo un albo.
Erano solo 10 copie per fumetto in anteprima. Ma a fare i Berlusconiani si potrebbe dire che abbiamo fatto un venduto del 90%
Potremmo gridare al trionfo (e non nego che un po’ lo facciamo).

Poco dopo, fuori al padiglione distribuiamo i nostri tributi di gratitudine: un pacco di Gocciole e uno di Pan di Stelle. “non ha senso” direte voi.
E infatti non ne ha.

“Ma questo davvero ci vuole pagare in biscotti?”
“è uno schifo! Ma che biscotti poi?”
“Mmm pare Pan di Stel..”

“ODDIO SI! TUTTI! LI VOGLIO TUTTI!”