martedì 23 luglio 2013

I want belive!





Ci siamo, siamo così vicini che possiamo intravedere la striscia colorata del traguardo in lontananza. Fanno male i muscoli perché capita quando si corre e ancora più spesso quando parti e nessuno ti avvisa che c'è una salita dopo la curva.

Fare fumetti è molto simile a fare una staffetta. Te scrivi, loro disegnano. Prima e dopo. Se tu non ti nuovi a mettere in ordine tutte le belle paroline loro non possono mettere la matita sul foglio. Se loro non disegnano non si può andare in stampa. Ma la cosa peggiore e che, proprio come nelle staffette, quando uno corre è sempre da solo.

Quando ho scritto la sceneggiatura di Bad Dreams ero seduto fuori al balconcino della mia casa in affitto. Per quanto Lorenzo avesse detto e ripetuto che scrivere d notte porta cattive abitudini la prima versione è venuta fuori in venti pagine di Word tra le 2 e le 6 del mattino. Unico contorno musicale le macchine che passavano.
La seconda versione è nata su una panchina di Villa Lazzaroni. Faceva un freddo che ti pigliava a schiaffi. Quel tipo di freddo che ti fa concentrare su quello che stai facendo perché è un tempo troppo schifoso per cazzeggiare.
La versione definitiva con correzioni e tutto è venuta fuori sul regionale Roma-Napoli seduto su un sediolino pieghevole accanto ai bagni.
Riflettendoci bene, tolte tutte le insicurezze tipiche di uno che si vergogna dell'ombra sua, direi che lo adoro. È figlio mio e gli voglio bene.

Ora le ragazze ci stanno sbattendo la testa contro. Valentina Zeppa e Valentina Napolitano. Come io prima anche loro stanno seguendo i loro metodi di lavoro. A me prudono le mani. Sono come il parente nella sala d'attesa che aspetta che i chirurgi finiscano l'operazione a cuore aperto. E se hai un parente sotto i ferri non stai in sala operatoria a rompere le palle al dottore dicendo “we allò come va? Come procede? Ce la farete?”

No, te stai zitto e buono in sala d'attesa a fumarti 50 sigarette.

Perché il chirurgo lo sa qual è il suo lavoro, lo hai scelto apposta perché è uno bravo. Hai rotto le scatole al primario e fatto valere vecchi favori perché anche se tuo figlio deve finire sotto i ferri si merita il meglio su cui puoi mettere le mani.

Ora tocca fare lo stesso con le disegnatrici. Perché le hai scelte tu. Perché anche loro ci credono e soprattutto perché nella staffetta siamo tutti soli con il traguardo davanti e la gente che ti incita dietro.

E quindi ora si deve correre solamente e se non tocca a te correre incita, fuma o statti zitto.


O magari prega che non ci becchi l'antidoping.

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