sabato 29 giugno 2013

Frammenti e briciole



è mattina nella casa che tutti i fuorisede di Roma mi invidiano per convenienza, compagnia e qualità della vita. Sono le 7 di mattina per la precisione. Non riesco a dormire e in parte mi fa anche piacere alzarmi ad un'ora normale di tanto in tanto. Poi è bene approfittare del fresco di questi giorni.

Fuori dalla mia stanza sento un basso vociare da complottisti. I Carlos (anche se oramai ho capito che si chiamano Carlos uno e Jaime l'altro) hanno steso una grossa mappa sul tavolo della stanza singola vuota che, per comune e tacito accordo, abbiamo eletto a sala ricreativa e lavanderia. Su un lato del tavolo c'è un portatile con cui a turno Carlos o Jaime trafficano per un po', dicono qualcosa e l'altro subito con compasso, matita e riga va ad aggiungere o cancellare qualcosa sulla mappa.
Non lo so e non lo voglio sapere. Mi ripeto in testa. Passo saluto ed esco fuori al balcone a fumare la sigaretta del mattino, quella che darà il via al meravigliosi ciclo intestinale così bistrattato quanto utile.
Fuori, seduto su una sedia c'è Cisco. Legge un libro. Ieri sera ho scoperto per caso che il giovane legge libri in italiano. La sua scorta recuperata su bancarelle comprende roba di Calvino, King, qualunque cosa con dei vampiri pre-Twilight e il libro che sta leggendo ora:

“Ricette afrodisiache”
U' Marònn, aiutm tu!

Spero vivamente che la sua sia una semplice lettura accademica e che non abbia a che fare con eventuali visite. La settimana appena trascorsa ha segnato il ritorno della figlia di Freccia Nera. Questa volta però sono stati tutti più discreti. Lei continua ad avere una voce che incrina i muri ma pareva si sforzasse di trattenerla. Ieri è andata via per ricevere il cambio da parte di due nuove pericolose entità: le Madri Fantasma. Direttamente dalla Spagna sono le mamme delle due ragazze nella doppia: una è un donnone di quelli che pensi possa ucciderti solo guardandoti storto, l'altra è chiaramente una milf in pensione forzata. Le ho incontrate ieri mattina mentre barcollavo per il caffè ma dopo quelle rapide presentazioni sono sparite in una nube di fumo.
Al momento si trovano solo tracce indistinte: cucina pulita e lavata, piatti bene in ordine, lavatrice costantemente in funzione. Addirittura il Trio Disastro sembra essere intimidito da queste oscure presenze.

Fuori fa fresco, c'è qualche nuvola ogni tanto, niente che non possiate vedere dalla vostra finestra. Jaime è sceso in cerca di provviste. È stato lui a scoprire il disastro, la tragedia.
29 Giugno, San Pietro e Paolo, patroni di Roma.
Tutto è chiuso come una normale domenica pomeriggio. Le strade sono vuote come il nostro frigorifero.
Sembra quasi sincronizzato. Tutti e quattro ci lasciamo prendere dal panico insieme scavando nella dispensa in cerca di cibo.
Briciole.
Avanzi.
Qualcosa di commestibile.

Poi com'è iniziata finisce. Carlos e Jamie tornano a chinarsi sulla mappa con fare professionale. Cisco va in camera sua, fa tre note con la chitarra poi sento la tipica botta nel muro che segnala quando si abbandona sul letto.
A quel punto realizzo una cosa: i membri del Trio Disastro hanno delle occhiaie da panda morto. Qualche domanda e molti gesti come quelli degli oranghi dopo scopra che sono due giorni che nessuno di loro dorme.
Devono consegnare qualcosa.


Oppure tra breve inizierà il colpo.

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