è mattina nella casa che tutti i
fuorisede di Roma mi invidiano per convenienza, compagnia e qualità
della vita. Sono le 7 di mattina per la precisione. Non riesco a
dormire e in parte mi fa anche piacere alzarmi ad un'ora normale di
tanto in tanto. Poi è bene approfittare del fresco di questi giorni.
Fuori dalla mia stanza sento un basso
vociare da complottisti. I Carlos (anche se oramai ho capito che si
chiamano Carlos uno e Jaime l'altro) hanno steso una grossa mappa sul
tavolo della stanza singola vuota che, per comune e tacito accordo,
abbiamo eletto a sala ricreativa e lavanderia. Su un lato del tavolo
c'è un portatile con cui a turno Carlos o Jaime trafficano per un
po', dicono qualcosa e l'altro subito con compasso, matita e riga va
ad aggiungere o cancellare qualcosa sulla mappa.
Non lo so e non lo voglio sapere.
Mi ripeto in testa. Passo saluto ed esco fuori al balcone a fumare la
sigaretta del mattino, quella che darà il via al meravigliosi ciclo
intestinale così bistrattato quanto utile.
Fuori,
seduto su una sedia c'è Cisco. Legge un libro. Ieri sera ho scoperto
per caso che il giovane legge libri in italiano. La sua scorta
recuperata su bancarelle comprende roba di Calvino, King, qualunque
cosa con dei vampiri pre-Twilight e il libro che sta leggendo ora:
“Ricette
afrodisiache”
U' Marònn, aiutm tu!
Spero
vivamente che la sua sia una semplice lettura accademica e che non
abbia a che fare con eventuali visite. La settimana appena trascorsa
ha segnato il ritorno della figlia di Freccia Nera. Questa volta però
sono stati tutti più discreti. Lei continua ad avere una voce che
incrina i muri ma pareva si sforzasse di trattenerla. Ieri è andata
via per ricevere il cambio da parte di due nuove pericolose entità:
le Madri Fantasma.
Direttamente dalla Spagna sono le mamme delle due ragazze nella
doppia: una è un donnone di quelli che pensi possa ucciderti solo
guardandoti storto, l'altra è chiaramente una milf in pensione
forzata. Le ho incontrate ieri mattina mentre barcollavo per il caffè
ma dopo quelle rapide presentazioni sono sparite in una nube di fumo.
Al
momento si trovano solo tracce indistinte: cucina pulita e lavata,
piatti bene in ordine, lavatrice costantemente in funzione.
Addirittura il Trio Disastro sembra essere intimidito da queste
oscure presenze.
Fuori
fa fresco, c'è qualche nuvola ogni tanto, niente che non possiate
vedere dalla vostra finestra. Jaime è sceso in cerca di provviste. È
stato lui a scoprire il disastro, la tragedia.
29
Giugno, San Pietro e Paolo, patroni di Roma.
Tutto
è chiuso come una normale domenica pomeriggio. Le strade sono vuote
come il nostro frigorifero.
Sembra
quasi sincronizzato. Tutti e quattro ci lasciamo prendere dal panico
insieme scavando nella dispensa in cerca di cibo.
Briciole.
Avanzi.
Qualcosa
di commestibile.
Poi
com'è iniziata finisce. Carlos e Jamie tornano a chinarsi sulla
mappa con fare professionale. Cisco va in camera sua, fa tre note con
la chitarra poi sento la tipica botta nel muro che segnala quando si
abbandona sul letto.
A quel
punto realizzo una cosa: i membri del Trio Disastro hanno delle
occhiaie da panda morto. Qualche domanda e molti gesti come quelli
degli oranghi dopo scopra che sono due giorni che nessuno di loro
dorme.
Devono
consegnare qualcosa.
Oppure
tra breve inizierà il colpo.
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