lunedì 3 giugno 2013

Cisco



Cisco è un ragazzo spagnolo sulla ventina. È amico di Jaime, anche conosciuto come Carlos 2. Cisco ha affittato la camera che fu di Pigiama al modico prezzo di 550 euro comprese le spese e sorride come se avesse fatto un affarone.
Cisco è enorme. Mi supera di un'abbondante testa e mezzo è grosso e dai movimenti goffi. In tre giorni che è qui ha già collezionato 2 piatti e tre bicchieri in frantumi. Cisco guarda ossessivamente puntate di Futurama ridendo come come il pubblico ad un comizio di Grillo. Non come uno del pubblico, come tutta la platea.
Cisco ha un alito che in certe culture sarebbe considerato il soffio di Anubi in altre un superpotere. Se fosse stato un americano sarebbe stato arruolato nell'esercito e imbracciato come un bazooka.
Cisco parla una sua versione dell'italiano che ha imparato in un qualche monastero nella Catalogna con due mulatti che lo bastonavano ad ogni accento giusto ed ogni verbo coniugato sensatamente. Le sue capacità di comunicazione sono straordinarie: è in grado di comunicarti una lamentela ma poi non capisce quando gli dici “Si, anche qui si usa scaricare dopo cagato. Non sentirti in imbarazzo, puoi farlo! Non infrangi nessuna tradizione tribale”.
Cisco ha una chitarra grossa come un menir con delle corde tese sopra che suona tra un episodio di Futurama e l'altro. Ha l'abitudine di suonare prima e dopo i pasti e fin ora si sono già creati dei siparietti di lui che suona e io cucino canticchiando.
Cisco ha una fidanzata che mi pare di averla già vista da qualche pare. Su youporn per la precisione tra i video amatoriali ma non è che posso indagare che quello è grosso e magari si offende.
Cisco tromba come un martello pneumatico. O da capocciate contro il muro mentre la ragazza fa esclamazioni di sorpresa. Ogni tanto si lancia in versi belluini per far sapere a tutto il condominio il suo trionfo.
Cisco cucina con una quantità di cipolla e di fritto che ucciderebbe un mulo. Io stesso semplicemente respirando rischio la vita. Ieri Cisco si è quasi ustionato quando ha avvicinato la faccia alla padella piena d'olio bollente per “vedere se l'olio era buono”.
Cisco divide il bagno con me ma le uniche testimonianze della cosa sono un asciugamano buttata ad un angolo della doccia e la mia carta igienica finita. Dopo la doccia Cisco si asciuga come i cani piazzandosi nel mezzo del bagno e agitandosi finché tutta l'acqua non si è sparsa per bene. Evidentemente nel monastero dove è stato addestrato gli hanno detto che asciugare il pavimento è peccato mortale.

Stamattina Cisco ha provato a mettersi fuori al balcone a prendere il sole quando ha aperto la tapparella ha trovato la mia faccia sorridente spuntare da dietro al portatile mentre io occupavo l'unica sedia disponibile. È rientrato dentro e ha deciso che era meglio vedersi un altro episodio di Futurama.


Bravo ragazzo.

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