questo è un raccontino che devo proporre per accedere ad un concorso letterario. mi serve un parere, non badate ad eventuali vongole l'ho scritto stanotte preda dell'insonnia ed è da rivedere.
per la cronaca: le prime due righe le hanno decise loro il resto è il mio delirio personale
Il corpo era
squassato da una risata isterica e inarrestabile. Non riusciva a
smettere guardando la scena che si presentava ai suoi occhi. Non
c’era proprio niente da ridere.
-Vendete cara la
pelle!- Matt immaginava fosse questo quello che il capitano Millis
avrebbe detto come apertura di un discorso incredibilmente motivante
che li avrebbe spinti in una selvaggia carica verso il nemico. Invece
Millis era riuscito a pronunciare semplicemente un “Ven” smorzato
prima di essere vaporizzato in una nuvola di sangue, pezzetti d'osso
e machismo.
Il resto del
plotone sarebbe rimasto impietrito sul posto se non fosse per il
basilare istinto biologico alla sopravvivenza che li aveva spinti
tutti al riparo dalla pioggia di proiettili prima di concedergli la
possibilità di rimanere shockati.
Era invece evidente
di come la natura non si fosse premurata di fornire gli stessi
istinti anche a Matt visto e considerato che era l'unico rimasto allo
scoperto con l'aggravante d'esser occupato a cercare di calmare le
risate. Alcuni uomini avrebbero potuto trovare comica l'immagine del
loro comandante disintegrato all'inizio di una grande battaglia ma
Matt non rientrava in questa esclusiva cerchia psichiatrica. Nei
manuali militari esistono interi capitoli dedicati alle “psicosi da
combattimento” ma anche questo non era il caso. Matt era alla un
veterano, questo genere di cose non lo toccavano più. L'origine del
suo riso isterico è da ricercare in un intervallo temporale
precedente, esattamente quando il Comando aveva informato le truppe
che il “fronte dei combattimenti” si trovava a molte miglia da lì
per cui non c'era nulla da temere. Se non ci credete chiedete al
Capitano Millis, o a quel che ne resta.
Un boom sonico lo
strappò sia dal terreno che dalle sue fantasticherie. Una parte del
suo cervello decise di ignorare l'ironia di un bombardamento che ti
slava la vita sbalzandoti al coperto. In fondo era un soldato scelto
delle truppe terresti, doveva portare morte e distruzione tra i
nemici dell'umanità non perdersi in inutili ragionamenti. Solo che
al momento non aveva dei bersagli validi restando così a fare scena
tra le macerie del centro comando dove fino a due secondi fa era
schierato il plotone.
-Situazione!-
gracchiò la radio. Era il sergente, almeno lui non era stato
vaporizzato.
-8 perdite nella
squadra. Dodici operativi ed in copertura.- rispose.
-formazione aperta.
Ripieghiamo verso le navette.-
-Signore, non ho
ricevuto nessun ordine di ritirata dal Comando...- disse una terza
voce sul canale.
-Non esiste più il
Comando. Qualcuno dei capoccia ha fatto un grosso casino!-
Si radunarono in
fretta e furia ed iniziarono a ripiegare attraverso le rovine fumanti
della base. Lo spettacolo era desolante ma nessuno degli uomini,
tanto meno Matt era intenzionato a rallentare per osservare il
disastro. Sopra di loro le navette degli Xian iniziavano le manovra
d'atterraggio. Il nemico si preparava a schierare le truppe di terra
e spazzarli via dal pianeta. Dopotutto era casa loro, gli umani
avevano solo percorso centinaia di anni luce per conquistarlo.
La zona
d'atterraggio era un disastro ancora peggiore. Gli strateghi Xian si
rivelarono molto più arguti della loro controparte umana: i loro
guerrieri erano già sbarcati frapponendosi tra le navette e i
soldati in ritirata. Lo scontro andava avanti già da un po': fucili
laser contro artiglieria aliena ben schierata. Il sergente li fece
disporre al riparo Matt si avvicinò.
-Perché non fanno
semplicemente saltare ne navi? Non ha senso.- disse.
-Se le facessero
saltare i sopravvissuti si disperderebbero. Non ci vogliono sul loro
pianeta.- rispose il sergente -Preferiscono averci tutti bene in
vista dove possono colpirci.-
-Quindi che si fa?
Non possiamo tornare sulla flotta sbattendo le braccia.-
il sergente lo
fissò per un lungo istante, probabilmente valutando un'esecuzione
sommaria, il suo piccolo cervello lottò contro anni di addestramento
per formulare un pensiero indipendente dagli ordini. Ci volle un po'
ma lo sguardo risoluto e la mascella contratta segnalarono il suo
personale trionfo della ragione.
-Vendete cara la
pelle.- poi guidò la squadra all'assalto.
Matt corse insieme
agli altri sparando all'impazzata verso il nemico. Rideva come un
pazzo, non poteva farne a meno.
In fondo stava per
morire.
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