Suona la sveglia ogni mattina. Ogni
mattina ci vuole quasi mezzora prima che gli ordini del cervello
vengano recepiti dagli arti. C'è mal di testa, sempre. Il percorso
verso il bagno è fatto barcollando, sono le dieci ma pare sempre che
sia l'alba. Una tappa davanti alla cucina, movimenti memorizzati
preparano la macchinetta del caffè poi in bagno a sbrigare le
classiche commissioni.
Sono pochi minuti. Il caffè fa il suo
effetto. Il portatile è aperto ma l'intestino chiede il suo tributo
mattutino.
Quando torna l'operatività sono quasi
le 11. il file è aperto fermo sempre alla solita pagina: non va. Non
mi va: Facebook, cazzeggio. Solite cose. Il cervello vaga in cerca di
una scusa.
Non riesco a scrivere. Non scrivo né
cose belle né cose brutte, semplicemente non scrivo. Fisso lo
schermo e dopo un po' decido che non è il momento. La testa
cerca scuse per far altro.
Non mi è mai capitata una cosa così, in 28 anni ho sempre avuto la mia regolare produzione di cazzate. Che
fossero racconti, avventure di d&d, lo stramaledetto diario o
fesserie che venivano fuori così per caso. L'ho sempre vissuta come una
qualità quella folla che avevo in testa. L'onda che premeva per
uscire.
Perché adesso c'è il vuoto? Perché a
parole esce tutto? Cos'è che non mi fa mettere su carta quello che
già c'è in testa?
Mancanza di volontà?
Paura?
Autolesionismo?
Forse tutte e tre più una quarta che
non mi viene in mente.
Certe vole non me ne fotte proprio. A
volte basterebbe stare seduto a fissare fuori dalla finestra in
attesa del tempo che passa. Domani, oggi...chi se ne frega?
Inizio e non concludo, mi perdo per
strada. Dove cazzo è finito l'entusiasmo che c'era un anno fa?
Non lo so. Non ci sto a capire nulla.
Amen.
Nessun commento:
Posta un commento