martedì 6 novembre 2012

Lucca 2012: fase due

Le sveglie suonano troppo presto. Sono di nuovo le 6 del mattino. Un treno ci aspetta e per il primi quindici minuti le sveglie di 4 cellulari continuano a suonare come se nella stanza non ci fosse nessuno. Zombie si aggirano tra bagno e camera. Rapido controllo zaini e via di nuovo verso la stazione poi verso Lucca e la coda che stiamo cercando di evitare.



È importante notare l'intelligenza dell'organizzazione: anche se uno sborsa 24 euri al primo giorno per avere l'abbonamento per 2 giorni deve comunque farsi la fila ogni giorno per farsi il braccialetto nuovo. Ma che cazz ve l'ho dati a fa i soldi tutti in anticipo?



Comunque si arriva con precisione da orologi atomici. Alle nove e un tot riapre la fiera e noi abbiamo un piano fantastico: seppellirci nell'area giochi e non uscirne più. Giochiamo nell'ordine a: un tristissimo gioco a quiz (probabilmente capace di uccidere qualsiasi party), Thunderstone (dove valerio conferma il suo culo irrispettoso) e in seguito anche a un gioco che comprende clave gonfiabili e espressioni da cavernicoli.



In questa fase succedono due cose abbastanza importanti: Marco raggiunge dei suoi amici e sparisce per sempre (in seguito cercare di telefonare equivarrà a cercare di parlare con gli abitanti di Alfa Centauri). Ci raggiunge anche Arianna, la fidanzata di Vittu, che eroicamente è salita in macchina con alcuni amici ha passato la notte a Lucca nella suddetta macchina ed ora barcolla morta di sonno insieme a noi.



Andando in cerca di cibo troviamo un onesto bar dietro uno dei padiglioni dove consumare panini a prezzi accettabili. In questa fase si capisce che non siamo dei veri nerd come vorremmo essere: non diamo la caccia agli autori, ignoriamo la presentazione sia di Assassin Creed 3 che di Iron man 3 per lo stesso motivo: “c'è troppo casino. Me lo vedo con calma su youtube”. Si lo so siam brutta gente. Invece preferiamo avventurarci sulle mura dove una marea di cosplayer sfilano. L'obbiettivo non dichiarato sono le ultragnocche, il sole sta scaldando abbastanza e dovrebbero essere uscite dalle loro tane con i loro succinti vestitini.



La passeggiata sulle mura dura quel tanto che basta a far mezzo giro ed arrivare ai giardinetti dove ci buttiamo sull'erba in una breve siesta. Sulle mura vediamo anche un raro esempio di razzismo al contrario: una tizia indiana (nera come la pece) che le amiche hanno fatto vestire da Pochaontas perdendosi qualche piccolo dettaglio per strada. Ma son dettagli dopotutto.



Il resto della giornata ci vede impegnati a molestare cosplayer il giro per la fiera e occupare tavolini in vari bar. Ci uniamo per un po' al gruppo di Valentina e soci (tutti serissimi aspiranti disegnatori ognuno vestito da personaggi di fumetti (menzione speciale per la Pioson Evy con l'emicrania).



Tra un cazzeggio e l'altro sono le 5 si decide di andare alla stazione e riprendere il lungo cammino che ci riporterà a Roma. Dettaglio non contemplato: pare che tutta la Toscana si sia data appuntamento alla stazione di Lucca: il primo regionale per Pisa (composto da ben 4 vagoni) arriva e riparte nel caos più totale sono quando la polizia interviene. Per il resto della serata è il panico nero. Le banchine sono strapiene di gente i sottopassaggi bloccati e non si sa quale treno per dove arriva su che binario. I tutori della legge sembrano impegnarsi a depistare la gente spedendoci da un binario all'altro. Quando alle 7 meno qualcosa arriva il secondo treno per Pisa sembra di stare in un film apocalittico con gente che spinge la folla contro il teno in frenata. Testimoni mi dicono che il mio bestemmione e allucco “FATE SCENDERE PRIMA STRONZI!!!!” si sia sentito su tutto il binario ed oltre. Una sinora che sta cercando di scendere mena due spatacchioni al primo stronzo che prova a salire e improvvisamente la fila si apre per farla passare. Nella ressa successiva riusciamo a salire. Alle 8 siamo miracolosamente sul treno per Roma e in fine, dopo 4 snervantissime ore e un extra tra mezzi pubblici e altro sono finalmente a casa.



Da questo viaggio ho imparato molto. Alla prossima Lucca materiale a strafottere ma soprattutto: un albergo in città.

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