martedì 13 novembre 2012

La cerchiatura del quadrato

Non dovrei dirlo, ma facciamo che lo dico a bassa voce così nessuno sente e gli oscuri dei del caso non ci badano. Ma forse e dico forse le cose iniziano a filare nella giusta direzione. Karma, cose metafisiche, puro semplice culo o compensazione non lo so. Però quasi quasi le cose filano lisce.



Giusto per fare un riepilogo: in casa la marea è passata. Siamo tornati in quattro, Daniela è andata via (dopo appena una settimana di festeggiamenti d'addio e casino). Poco dopo, quasi una settimana, abbiamo dovuto mettere il lutto al braccio per la partenza di due icone della casa: la Cula e Quell'altra hanno fatto le loro valigie e si sono tolte dai coglioni lasciando la composizione casalinga di soli quattro elementi: io, i Carlos (ed eventuali conquiste degli stessi) ed infine Chiara (che tanto torna in casa solo per dormire. Riassumendo abbiamo raggiunto la pace di Dio. Anche se il nuovo assetto fa di me il membro anziano dell'appartamento. Ci sarebbe da parlare di alcune situazioni problematiche riguardo all'affitto e ad un gioco delle tre carte con bleffone in cui mi sono recentemente impegnato ma è lungo e non mi va e poi tra un paio d'ore scopro pure se ha funzionato o se sto in un mare di merda.



Nel campo del lavoro scemo ancora nulla all'orizzonte. Pare che nessuno sia interessato ad un quasi trentenne con qualche hanno di esperienza in un supermercato. Così come sembra che anche i luoghi tradizionali del lavoro occasionale (tipo i mc donald) siano pieni al punto da aver creato una nuova figura professionale di cui vi parlerò poi, se ne avrò voglia.



Intanto il Lavoro Serio mantiene quello stadio onirico e di professionalità cialtrona che lo contraddistingue. Nello specifico la sensazione è sempre la stessa: si parla, si pianifica, ci si incontro e si scrive. Dopo le tre Grazie ora è il turno delle mitologiche tre Valentine (di cui per ora ne abbiamo catturate solo due). Le Valentine disegnano e lo fanno pure bene. Per ora credono di aver stretto una potenziale collaborazione vantaggiosa e non sarò certo io quello che le farà aprire gli occhi. Unico problema in questo ambito è la mia sensazione strisciante: “mi pare sempre che stiamo darci tante pacche sulle spalle ma che a finale siamo sempre a zero”. Ma se uno volesse dirla meglio suonerebbe più o meno così: capisco che prima di mandare progetti e fare robe bisogna fare un notevole lavoro di preparazione ma finché non si spedisce qualcosa dall'altra parte e non arriva una risposta (anche il classico “si prega di non disturbare”) quasta faccenda dei fumetti continua a sembrare puro cazzeggio.



Detto questo dopo Lucca sto in uno stato leggermente bipolare: momenti di esaltazione alternati con massicce dosi di filosofia da Kurt Cobain. Insomma è un bel periodo. Ma soprattutto domani torno a Napoli.

E ce n'era bisogno

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