ci ho messo un po' per metabolizzare la
la cosa. Una settimana fa più o meno:
Sera. Un ragazzo come tanti si è
preparato la borsa: calzoncini, maglietta parastinchi e scarpette e
tutto quello che serve per il calcetto. Uno direbbe che è normale
fare una partita di calcetto alla sera ma in realtà è una faccenda
complicata. Mettere d'accordo una decina di teste, ognuna con il
proprio lavoro e i propri cazzi per la testa. Trovare il campo,
fittarlo, convincere le rispettive fidanzate ad allungare il
guinzaglio e via dicendo.
È una brutta zona per vivere. Perché
le case sono blocchi di cemento, le persone sono solari e attive come
chi sa che la mattina dopo potrebbe svegliarsi con un problema senza
soluzione. Uno di quei problemi che mette a rischio anche la sacra
dieci euro dedicata al calcetto il venerdì. Gira droga, brutta gente
ma non fa nulla. Si è vivi e va bene così. Nascosta da qualche
parte c'è la speranza e con un po' d'impegno e lavoro di bracia la
si può tirare fuori dal suo buco.
È sera. Le cose vanno bene. Stai
lavorando, hai una fidanzata, hai un futuro da qualche parte la
speranza ha sollevato la testa. Un bacio un abbraccio e un rapido
giro di controllo per assicurarsi che tutto sia in regola. Lei resta
a casa a guardare al TV. È una sera come tante. Una rampa di scale,
poi l'altra e via così fino al portone. Nella penombra della lampada
condominiale la ,mano va al bottone del portoncino. La luce dei
lampioni, l'aria fresca di un estate che non sembra intenzionata a
finire.
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
BANG!
Fine. Steso a terra in una pozza di
sangue.
Lungomare di Mergellina. La gente
passeggia, ragazzini e ragazzine si fronteggiano nella vecchia danza
dei rituali di accoppiamento adolescenziali, da qualche parte gli
automobilisti bestemmiano in cerca della strada alternativa. Bar
pieni di allegria, coppie che passeggiano. Gente che ride. Qualcuno
sperimenta una la Pista Ciclabile, una striscia d'asfalto pittata di
rosso scuro. Da qualche parte a Marianella un grido. Quello di chi si
è accorto che la speranza è morta.
In questi casi mi sento di dare ragione
agli Juventini: scoppiasse il Vesuvio. Smettiamola e ricominciamo da
capo. Perché certe cose o le prendi così o, se sei umano, imbracci
un fucile e spari finché non resta nessuno vivo.
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