mercoledì 26 settembre 2012

"scus, noaiu voulevamm saper..."


Mezza notte e una buona mezzora. Valerio s né appena andato dopo avermi accompagnato alla fermata dell'autobus. Una altra sessione di d&d è finita. C'è la morte nel cuore per la dipartita non tanto eroica del personaggio di dudu (non mi ricorderò mai il nome vero): ucciso a pugni nudi da qualcosa che ha mancato per 5 turni di fila. Siamo a lutto.

Ma anche no. Stiamo a discutere di tutt'altro: piani vanagloriosi e gesta eroiche nel mondo del fumetto. Un interminabile lista di “mo facciamo, diciamo, e cosiamo”. L'ora è tarda Valerio va via lasciandomi in compagnia di un cinese sfatto di lavoro e di tre ragazzetti spagnoli ubriachi marci che discutono di qualcosa. I miei sensi si allarmano a ragione. Non passano che pochi minuti finchè, quello che è stato giudicato il più sobrio non si avvicina e chiede come si arriva in centro. Per fortuna lo spagnolo ha della assonanze simili e riesco a rispondere. “devi prendere l' N1” loro annuiscono con vigore davanti a tale cosmica verità.

Passano alcuni minuti. Tra loro parlottano sempre con un tono da stadio. Poi si fa sotto nuovamente l'Einstain spagnolo. A questo giro vuole sapere dove abito, quanto costa casa, mi spiega che sono tre studenti in erasmus e stanno a cercare casa. Io gli cerco di esprimere tutta la mia solidarietà ma sarà l'inglese traballante sarà il concetto stesso della frase “i no have idea” con cui gli dico che io non so chi fitta case ma gli altri due si avvicinano in una nube d'alcol. Declino l'offerta di un sorso del loro rum mentre il secondo di loro mi chiede con foga: “you speak english?” io faccio una faccia che riflette il mio inglese traballante (con cui ho risposto fin ra) e dico “so and so”. Lui ha un espressione di trionfo e attacca a parlare. Non è proprio inglese. È l'equivalente di una lingua straniera parlata da uno evidentemente ubriaco: c'è inglese, spagnolo, parole sbiascicate e gesti inconsulti che secondo lui dovrebbero dare enfasi alla frase. E soprattutto va veloce mischia le parole. In breve non si capisce un cazzo.

Non so più che pesci prendere. Il concetto l'ho afferrato: volete fittare casa e volete sapere da me dove trovarla. Evidentemente le mie abilità linguistiche non esprimono al meglio la frase “e io che cazzo ne so”. O forse l'ho espressa al meglio ma il loro rum gli sussurra che, da infido italiano, mento e mi nascondo tutte quelle notizie per me.

Arriva l' N1. Sono salvo salgo più avanti e loro vanno dietro. Li sento attaccare bottone con altra gente che reagisce più o meno come me. Poggio la testa sul finestrino mentre inizia il lungo viaggio verso casa.

Devo imparare almeno l'inglese. Perchè è proprio una figura di merda parlare come Totò per farsi capire.

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