martedì 21 agosto 2012

Similitudini a caso

Il cervello va a scatti. Non gli scatti potenti ed energici di un corridore dei cento metri ma gli scatti dei filmati su youtube che fanno fatica a caricarsi. Il flusso di pensieri si interrompe come i film in streaming che si trovano adesso che Megavideo ha chiuso. In teoria non servirebbe nemmeno un flusso di pensieri, stai cercando di prendere sonno non di trovare la cura per una delle terribili malattie del millennio (tipo la filosofia per capirci).

Il cervello è però una macchina strana: ha le sue pretese. È molto simile ai vecchi termosifoni del liceo: spenti fino a gennaio inoltrato e poi accesi fino agli inizi di maggio. A prescindere dalla temperatura. Così è il cervello: lo spremi lo agiti e lo sbatti per una giornata intera nel tentativo di tirarne fuori qualcosa, anche solo il PIN del bancomat basterebbe, ma niente. Poi, all'improvviso, è notte.

Sei steso in un lago di sudore, il ventilatore ticchetta ad ogni oscillazione inceppandosi ogni tanto con un suono simile ad una motosega col singhiozzo. Non ci sono zanzare, o forse sei troppo sudato per sentirle così come sei troppo stanco per badare ai rumori della strada fuori dalla finestra spalancata. È estate tutti vanno in vacanza anche il vento si è spostato altrove in cerca di emisferi più interessanti e culture straniere, quelle culture in cui un “Aoh!” è solo un verso neanderthaliano e non un intero vocabolario di messaggi che muta al mutare del roco tono di voce.

Le particelle d'aria sono sospese nel nulla, immobili, indifferenti. Operai iscritti ad una FIOM subatomica. Da loro dipende tutto: respirazione, refrigerio, atmosfera, inquinamento e chi più ne ha più ne metta. Ma a loro non spetta niente. Straordinari, tredicesima, ferie sono sogni lontani per loro. Quando il creatore ha organizzato il cosmo non ha previsto nessun tipo regolamentazione per l'aria, molti lavorano in nero, molti altri sono ad un passo dalla pensione, se solo gli fosse concesso di andarci. Poi ci si meraviglia che l'ossigeno prende fuoco. La prende anche troppo bene l'aria, fa protesta non violenta: ferma immobile sospesa.

La casa è costruita con materiali all'avanguardia rispetto a quelli usati per una capanna di fango africana. I geni dell'edilizia hanno frequentato lunghi quinquenni di università per sapere ogni segreto della progettazione e dell'arredamento per poi fare a modo loro. Ma ci sono arti che non si possono imparare, segreti si tramandano di generazione in generazione tra architetti ed ingegneri. Segreti importati come ad esempio: come costruire una casa con tutte le stanze perennemente esposte al sole. Oppure: come miscelare i materiali per ottenere muri in grado di tenere dentro il caldo d'estate e farlo uscire d'inverno.

Tanti segreti sono stati tramandati e tu adesso stai steso lì tra le lenzuola umidicce come la Florida a lamentarti del calore. Sei un ingrato! Ecco cosa sei. Non trovi la posizione, il materasso antiortopedico si modella cercando di mantenere la scomodità uniforme in tutto il corpo a dispetto della posizione.

Sei stanco, stanco morto. Ti ripeti che sei talmente stanco che tra poco precipiterai in quel coma onirico tanto agognato dagli studenti di tutto il mondo nelle ore di latino e greco. Ma il cervello va per la sua strada, un anziano contromano in autostrada: fermamente convinto che il mondo sia impazzito. Tutte le richieste inascoltate della giornata vengono evase ora. La somiglianza con un ufficio comunale non ti sfugge: ore di attesa inconcludente per poi vederti sbrigato in un istante all'arrivo del capufficio.

Tagli, ci vogliono i tagli al personale anche lì. Una lobotomia frontale. E poi, forse, potrai finalmente dormire. E se non dormi non ci saranno problemi ugualmente: non sarai più in grado di accorgertene.

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