Una mattinata giù nel cesso.
Come anche i più importanti idioti
dovrebbero sapere i fumetti hanno una particolare caratteristica:
essi sono composti da immagini e parole. Ora molti (me compreso fino
a poco tempo fa) pensano che le parole e le immagini si fondano
tramite il miracolo dell'osmosi artistica. Ovvero le parole sono così
innamorate della storia che si tuffano dentro le vignette fino ad
arrivare ad opera completa.
Ancora oggi, forse complici le scuole
di fumetto, i videogiochi e l'imperante immoralità, molti disegnatori
sono ancora convinti della validità dell'Osmosi Artistica. Sarà che
quando i disegnatori vengono addestrati con fruste e ferri roventi
gli viene promesso che quando lavoreranno degli specializzati
sacerdoti, chiamati “Letteristi”si occuperanno del miracolo.
Sfortunatamente i Letteristi sono
creature mitologiche che appaiono solo in presenza di denaro o di
potenze del fumetto che al momento però non ci degnano di uno
sguardo. Almeno finchè non riusciremo a farci notare.
È così che quando si è arrivati al
fatidico momento di unire i disegni e le parole ci si è trovati
abbastanza spaesati. Resterete sorpresi a vedere la grafia di gente
che realizza a mano libera quelli che per noi privi di arte sono
capolavori. Evidentemente nel loro patto per ottenere il dono del
disegno hanno dovuto sacrificare qualcosa.
E così, privo di ogni tipo di
addestramento, mi sono dovuto cimentare nell'antica arte del
Lettering armato di photoshop, un tutorial preso da youtube e tanta
pazienza. Che si è esaurita fin troppo in fretta.
Anche facendo finta che io non sia un
cialtrone le possibilità di riuscita sono prossime allo zero. Il
tutorial su internet oltre che essere nella Lingua Oscura (l'inglese)
dopo due ore è solo riuscito a convincermi che al mio photoshop
manchi qualche funzione. Se poi vogliamo fare i pignoli è più
“user friendly” un reattore nucleare che sto programma. Riesco a
immaginarmi la conversazione tra gli sviluppatori:
“ehi e se mettessimo una marea di
icone dal nome vago? Così prima di trovare la gomma l'utente li deve
provare tutti”
“wa amico! Geniale!” fa un altro
“io stavo pensando a mettere delle opzioni che una volta
selezionate non funzionano senza dare poi spiegazioni”
“sentite qua che questa è
fantastica” fa un altro “avete presente tutti quei semplici menù
per deficienti che c'erano su paint? Quelli che ti permettevano di
prendere un opzione e decidere tu come mettere i bordi, di che colore
e tutto il resto?” dice eccitato.
“Si?” fanno dubbiosi gli altri due.
“Se li unifichiamo tutti in un mega
bottone unico che se non fai la clikkata segreta non apre alcune
opzioni?” gli altri due lo fissano ammutoliti per tanta genialità.
L'altro approfitta per rincarare la dose: “e mi raccomando: non
voglia mai dio che il cursore del testo si piazzi dove l'utente ha
cliccato!”
“GIA'MMAI! Fanno in coro gli altri
due con la foga di giovani balilla.
“e poi facciamo in modo che ogni
opzione rimanga attiva anche dopo anni che hai chiuso il programma.”
dice il genio determinato.
“e a che scopo?” chiedono
all'unisono i due.
“così” spiega il genio mentre le
ombre si addensano su di lui “quando il povero utente inizierà a
premere opzioni a caso per capire come funziona il programma si
ritroverà condannato da una serie di opzioni che ha aperto senza
però avere riscontri visibili.”
“questo già lo fa la versione
vecchia però” protestano i due
“si ma così anche se chiude e riapre
tutto 3 volte bestemmiando in turco-aramaico le opzioni resteranno
sempre lì invece di tornare ai parametri standard.”
“ooohhhh” gli altri lo guardano
ammirati. Un coro si leva dai programmatori semplici:
“SANTO SUBITO! SANTO SUBITO!
Pregate per me.
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