mercoledì 29 agosto 2012

Fumetti a caso: Transmetropolitan

di
Warren Ellis e Darick Robertson
prezzo: 13 euro a volume




è difficile parlare di questo fumetto. Il modo migliore è partire dal suo quando: anni 90, circa 15 anni fa. A leggerlo si vede e si sente ma se non fosse per lo stile di disegno e i modi potrebbe essere stato scritto ieri per la prima volta. Stiamo parlando di roba fantascientifica, roba cyberpunk, roba assurda e per molti versi completamente priva di freni come se Warren Ellis già sapesse delle denunce.



La trama, o meglio lo sfondo, è la seguente: Spider Jerusalem, dopo cinque anni di isolamento ritorna in città per riprendere a scrivere. Questo è quanto, è il resto che è folle. Tanto per fare alcuni esempi: Spider non è solo il “migliore sulla piazza” è anche uno spostato rompicoglioni fissato con il la Verità fine a se stessa. Un po' giornalista, un po' predicatore tv, un po' folle e molto tossicodipendente. Dice sempre le cose come stanno, tanto che il suo ultimo libro sulla politica cittadina lo ha costretto a cinque anni di isolamento per sfuggire a rappresaglie armate. Sua moglie si è fatta ibernare con la specifica richiesta di essere scongelata quando Spider sarà morto. Insomma un bel tipo.



Dall'altro lato una città folle. Dove la genetica si usa al pari della rosticceria, le droghe chimiche sono caramelle, la tecnologia la fa da padrona e la gente è continuamente bombardata di informazioni al punto da non capire (o non fregarsene) più niente, l'omicidio è all'ordine del giorno, la mafia è una multinazionale come tante, le minacce di morte si attuano tramite petizioni on line e nulla è troppo immorale per non essere fatto. Eppure anche in questo fosco quadro i disegni non trasmettono la cupezza che ci si aspetterebbe. La cosa che traspare in ogni pagina è la follia il caos di una città che ha dentro TUTTE le culture e che le ignora tutte.



Anche le storie riflettono l'ambientazione: sono confuse, bombardano di continuo il lettore di informazioni senza dargli il tempo di rimanere indignato o schifato. In ogni episodio Ellis ci mostra un pezzo di questo mondo folle per scimmiottare la nostra società e la nostra cultura. Come la città anche le storie non sembrano avere limiti morali o di buon gusto: stranezze sessuali, trame contorte ma comprensibili, razzismo, religione. Ce né per tutti e su tutto la voce di Spider che illustra il suo mondo, e di riflesso il nostro con la sua Verità.



Tanto per fare qualche esempio:

-jerusalem e la sua assistente, un ex spogliarellista con il pallino del giornalismo, vanno alla “Convention annuale delle religioni” una fiera dove ogni religione (dagli adoratori di Elvis fino ai cannibali, passando per gli “ortocattolici del quarto avvento”) presentano i loro culti ai nuovi fedeli.

-una donna del ventesimo secolo si è fatta ibernare e si ritrova nel folle futuro totalmente disinteressato a lei. Finisce per fare la barbona anche se ha vissuto dal vivo tutti i momenti salienti del ventesimo secolo. (per me la più bella fin ora)

-un comunità di adoratori degli alieni che si fa modificare il DNA per essere più simili egli ET si dichiara indipendente dalla città. Spider avrà un punto di vista privilegiato nella repressione del movimento.



E via così



Questo fumetto è una piccola gemma. Sia per tematiche che per sviluppo ed è un bene che abbaino deciso di ristamparlo (anche se i volumetti sono un po' cari). Secondo me è da avere.

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