venerdì 11 maggio 2012

Silenzio

E fu silenzio. Tutt'intorno le luci sono spente, i fornelli tacciono, la casa è buia. Chi sa cosa è successo, Giuseppe pare essere partito in una fredda mattina di qualche giorno fa. È andato via, all'alba come gli incubi. L'unica cosa che mi fa pensare che si sia allontanato è quella greve aura di minaccia che avvolgeva la casa. Non c' gazzetta posata sul tavolo. C'è solo silenzio.

Per quanto mi fa difficile crederlo anche Stefanì, la francese, è sparita nel nulla. Di solito a quest'ora girava per la casa lavando ogni cosa almeno un paio di volte o conversava con quell'italiano strano pieno di voi lei e verbi all'infinito. Ci si incrociava spesso ed ora è sparita nel nulla.

Anche se stamattina ho avuto u incontro ravvicinato con Culo adesso lei e l'altra casertana abitante della doppia si sono volatilizzate. Mentirei se dicessi che mi dispiace, anzi, spero che non tornino mai più sostituite da due pornoattrici gemelle ninfomani con il feticcio per gli uomini con la panza gonfia di birra e il monociglio. Finalmente la dannata lavatrici non emette suono. Il forno è spento e alla Tv è risparmiato di dover trasmettere “chi l'ha visto” o “pomeriggio 5”.

anche se “chi l'ha visto?” farebbe comodo adesso. Anche Claudia è scomparsa lei e i suoi modi da verginella timida che non ha mai visto un essere umano. Dalla sua stanza è il silenzio. La sua tapparella che ogni sera si alzava ed abbassava ogni dieci minuti è immobile e silenziosa. Un pensiero malefico mi gira per la testa: intrufolarmi dentro solo per il piacere di fumare una sigaretta fuori al balcone. Ma Claudia ha ritmi strani, potrebbe essere tornata alle sei ed essersi coricata solo per svegliarsi stanotte alle quattro del mattino e poi cenare. Valuto, ma è troppo rischioso.

Perfino Pigiama, Giulia all'anagrafe non allieta la serata con i suoi gorgheggi da attrice dell'avanspettacolo. Solo ieri cantava a squarciagola Raffaella Carrà. Ora la sua stanza è buia e silente. I fornelli sono calmi, il bagno pulito e la carta igienica al suo posto. È strano. In quattro mesi che sono qui non l'ho mai vista tornare a casa. Ero arrivato a credere che fosse orfana o che i suoi l'avessero ripudiata dopo aver scoperto che il suo sogno è andare in televisione.

Perfino la cucina è morta. Non c'è puzza di fritto o di minestrone che filtra sotto la porta. Non c'è suono. Solo silenzio e un frigo vuoto. Unico alimento una solitaria fetta di pollo che non ho il coraggio di mangiare.

Troppo silenzio quando ormai sono abituato al casino. Ma soprattutto se non c'è nessuno domani come mi sveglio? Come farò senza il rumore di pentole e padelle che cozzano alle otto di mattina? Mistero, uno di quei misteri di cui si occupa Giacobbo.

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