giovedì 26 gennaio 2012

In Principio



È il primo post. È una cosa importante, magari tra anni ed anni avrò successo, soldi, donne e potere e la gente verrà qui a leggere il primo post del blog in cerca di grandi verità e antiche saggezze. Quindi è bene che parta dall'inizio.

Ma prima un paio di appunti: non è la prima volta che provo a mettere su un blog. Già tre siti si sono persi nel web per la semplice pigrizia di stare lì ad aggiornarli (e se mi ricordo i contenuti non è del tutto un male.
Ci si aspetta che uno apra un blog in un momento particolare. Niente di simile: è un giorno come un altro, solo che spesso mi scappa da scrivere e da qualche parte i miei monologhi li devo pur mettere.

Detto questo

Come tutte le storie di turbe psitiche e persone con seri problemi anche la mia è iniziata in tenera età. Avevo undici anni circa. Immaginate il tipico scugnizzo napoletano. Fatto? Adesso scordatevelo. Ero tondo, goffo e un po' ingenuo. Eternamente con la testa tra le nuvole ma tutto questo non è importante. Lo sono ancora.
Un pomeriggio come tanti mio cugino dalla lontana Emilia si presenta a casa nostra portando una strana scatola rossa. Era una cosa strana davvero: nel disegno di copertina un uomo in mutandoni di pelle assaliva un drago rosso. Il titolo recitava Dungeons & Dragons. Fu amore a prima vista. Da allora sono sempre stato lì a scervellarmi con storie e storielle (spendendo soldi e soldoni in verità).
Non avevo ancora finito di assorbire la scoperta dei giochi di ruolo che in una visita di cortesia ad una delle infinite zie scoprii un altra cosa: i fumetti.
Non i Topolino. Era una cosa assurda dove una vecchina malediva i barboni che poi diventavano mostri e si mangiavano la gente. Dylan Dog, feste di sangue.

E da lì fu il delirio:
da Dylan Dog a Nathan Never da lì ai supereroi americani passando per i manga e ritornando in America. Insomma tutta quella roba da cui ora stanno traendo film.

Per farla breve da quella scatola rossa sono passati 12 anni di scuola man vissuta, un anno d'università e tre di lavori infimi culminati poi in 2 anni da salumiere.
A casa tutti felici: “finalmente un lavoro serio magari ora la smetterà di buttar soldi in quella roba strana”
manco per il cazzo.
Anzi
ho scoperto che esistono corsi per fare fumetti. Disegno come una capra ma so scrivere (almeno credo). Nel giro di un battito di ciglia mi sono licenziato e iscritto al corso.
Ora inseguo un sogno.
Ma non vi preoccupate ho già i cartoni pronti per andare sotto i ponti.

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